
Balerna (CH), 02/06/2020 – Anche un sito web inquina in base a come viene disegnato e gestito: la Giornata Mondiale dell’Ambiente (5 giugno), diventa quindi occasione per un uso più eco-responsabile della rete. Un dato fotografa quanto Internet incida sull’inquinamento: la somma della CO2 prodotta dai siti del Ministero dell’Ambiente, del WWF e delle maggiori associazioni ambientaliste è di 3,64 tonnellate l’anno.
Il sito del Ministero dell’Ambiente italiano però, inquina molto meno di quello dei colleghi di Germania e Francia mentre le associazioni ambientaliste rappresentano un paradosso. Questa è solo un’anteprima di quanto emerge da un’approfondita ricerca di AvantGrade.com, agenzia SEO e digital marketing fondata da Ale Agostini.
L’analisi di AvantGrade.com si basa su un apposito strumento, battezzato “misuratore del web CO2“, che misura quante emissioni produce un sito web sulla base di determinati parametri tecnici, restituendo anche un equivalente di CO2 emessa in km percorsi in auto e aereo.
Per contribuire a combattere l’emergenza climatica, poi, è stata lanciata anche il rating green KARMA METRIX, che le aziende possono acquistare per certificare la loro sostenibilità.
Lo studio parte dal confronto tra siti del Ministero dell’Ambiente di Italia, Francia e Germania. Quello italiano è il più “green”: produce in un anno 250 kg di CO2 (comunque il 31% sopra la media), migliore della Francia (con un +82% rispetto alla media). Fa peggio di tutti la Germania con +137% di emissioni rispetto alla media e un totale di 455 kg, ovvero l’equivalente delle emissioni di CO2 per passeggero di un volo da Palermo a Berlino o di un viaggio in auto da Roma a Mosca. Gli enti governativi USA invece si dimostrano più attenti alle emissioni del web: il sito EPA (Agenzia per la protezione dell’ambiente) produce il 51% in meno di CO2 rispetto alla media.
Ma è il paradosso delle associazioni ambientaliste a stupire: il WWF produce il 347% in più di CO2 rispetto alla media, Sea Sheperd è a quota 624 kg di CO2 in un anno (+226% rispetto alla media) e Fridays For Future (il movimento partito dall’iniziativa di Greta Thunberg) registra un +228% rispetto alla media.
Anche le più importanti aziende dei mercati energia e agroalimentare sembrano avere margini di miglioramento sulla sostenibilità web: Enel è a +133%, Eni Gas e Luce (+89%), Barilla (+129%) e Ferrero (+236%). Nel settore auto sembra andare meglio: a parte Peugeot (+136% di CO2 prodotta), le altre sono di poco sopra la media e ci sono esempi virtuosi come Tesla che si conferma coerente alla linea green (-3%) e Volkswagen (-29%).
In attesa di ripartire, il mondo del calcio potrebbe fare meglio: la Roma è la più virtuosa, mentre il sito dell’Inter è quello che emette più CO2. A metà classifica troviamo il sito del Napoli (+309% di CO2 prodotta rispetto alla media), Juventus con +264% e Milan +159%.
Metodologia: I dati della studio AvantGrade.com sono tratti dal “misuratore del web CO2” lo strumento che misura l’efficienza energetica di una pagina web e la conseguente emissione di anidride carbonica su base annua. I valori di emissione ottenuti sono comparati con un termine di paragone che è il valore mediano globale di CO2. *
Ale Agostini fondatore di AvantGrade.com e autore Hoepli, commenta così:
I siti web producono più o meno CO2 in base a diversi fattori di efficienza energetica legati alla costruzione della pagina HTML. L’aumento dei contenuti insieme alla digitalizzazione delle nostre vite produce un incremento delle emissioni legate alla fruizione di pagine web. Vogliamo creare una consapevolezza del fenomeno tra le aziende e istituzioni, in modo che queste possano attivarsi per avere siti web più efficienti ed ecosostenibili.
* I dati per il calcolo dell’efficienza energetica sono elaborati mediante un algoritmo proprietario che utilizza l’Intelligenza Artificiale.