Autore: Ale Agostini
Microsoft cambia le regole del gioco per tutti e introduce l’intelligenza artificiale di ChatGPT su Bing: abbiamo provato le nuove funzionalità del motore di ricerca ora disponibili grazie all’AI di ChatGPT (il copilota, come lo chiama Microsoft) ed ecco la sintesi di cosa sapere e cosa fare.
Il nuovo Bing è un assistente di ricerca avanzato basato sull’intelligenza artificiale che fornisce, per ogni ricerca svolta, una serie di risposte dettagliate alle domande complesse e una risposta sintetica ottenuta esaminando i risultati del web. Può anche aiutare nella creazione di contenuti come poesie, sintesi di bilancio di sostenibilità o nella creazione di storie.
Molto interessante è la funzione di chat integrata in SERP e nel browser Edge (!), che permette di porre domande in successione l’una con l’altra per ottenere risposte ancora più personalizzate e basate anche sui risultati ottenuti dalle domande precedenti.
La chat di AI è integrata direttamente nella barra dei risultati di ricerca: Bing prende in considerazione il modo di scrivere e pensare dell’utente (usando un modello di linguaggio chiamato Microsoft’s Prometheus) e consolida fonti affidabili sul web per fornire una risposta sintetica unica.
La combinazione di GPT e di Edge è impressionante. La capacità di riassumere grosso testo in PDF direttamente dal browser Edge è incredibile! Il livello di intelligenza e integrazione dimostrato durante la presentazione svolta dal CEO di Microsoft Satya Nadella, ci ha lasciati stupiti. Questo prodotto ha il potenziale per rivoluzionare il modo in cui interagiamo con la tecnologia e non vedo l’ora di vedere le sue applicazioni nel mondo reale. È emozionante pensare alle infinite possibilità che questa soluzione innovativa presenta.
Adesso c’è un vero sfidante per la dominanza di Google nella ricerca (anche se per l’utente medio potrebbe servire un po’ di tempo prima di cambiare abitudini) e si chiama Bing.
Con il nuovo Bing ChatGPT, Microsoft ha dato il via ad una corsa per rivoluzionare la ricerca a 360° gradi. Per ora Bing sta fornendo l’accesso alla sua nuova interfaccia solo a pochi tester, tutti gli altri potranno iscriversi ad una lista d’attesa (che già nelle prime 48 ore dal lancio ha contato più di un milione di iscritti).
Anche Google ha annunciato degli aggiornamenti delle sue funzioni di ricerca e un nuovo sofisticato strumenti di AI chiamato Bard. Big G si è messa sulla difensiva? Il motore di ricerca numero 1, nel 2022 ha venduto $224 miliardi di pubblicità da Google Search, YouTube Ads e Network sites (80% del totale vendite) e farà di tutto per difendere la sua revenue senza farsi “battere” dalla concorrenza.
Al di là della sfida tra Google e Microsoft, la domanda vera è quale sarà l’effetto che potrebbero avere sul web in generale queste novità di AI?
In termini semplici, i “motori di ricerca AI-driven“ estraggono risposte dai siti presentandole all’utente ancor prima che lui abbia cliccato per aprire la pagina web di riferimento. Così facendo, i siti perderebbero traffico e di conseguenza diminuirebbero le loro entrate pubblicitarie, indebolendosi economicamente. Questo potrebbe attivare un circolo vizioso per cui, diminuite le entrate dei siti, diminuirebbero anche gli investimenti per tenerne aggiornati i contenuti, con il rischio che non si avranno più molte nuove informazioni ad alimentare le AI.
Probabilmente no. Il modo in cui questa nuova generazione di motori di ricerca presenta le informazioni potrebbe accelerare il processo verso una possibile “mega-integrazione” di tutto, come succede in Cina con WeChat, applicazione con cui si può fare praticamente ogni cosa (tranne un buon espresso).
Microsoft sostiene che nel nuovo Bing citerà le fonti da cui vengono ricavate le informazioni e che gli utenti possono semplicemente cliccare sulla risposta data dal motore di ricerca per “leggere di più”. Ma come detto in precedenza, l’intera premessa di questi nuovi Search Engine è che facciano un lavoro migliore rispetto a quelli vecchi. Essi riassumono e condensano, dunque rimuovono la necessità di leggere di più (chi leggerà più i contenuti che i copy scrivono? Solo ChatGPT 4?).
I motori di ricerca AI continueranno a rimandare il traffico a tutti i siti che producono contenuti?
Secondo me sì, ma solo finché non ci sarà un modello di revenue pubblicitaria alternativo per i siti web.
Chi si occupa di digital marketing deve sapere che:
Per chi volesse vedere tutta la presentazione del nuovo copilota Bing, si trova in questo video Youtube.
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