Google Page Experience: la rivoluzione della #SEOUX

La page experience e la SEO UX

Chi si occupa di SEO lo aveva intuito da tempo, anche se Google non lo aveva mai confermato. Fino a quest’anno.

È da pochissimo, infatti, che la SEO e la UX sono finalmente “convolati a nozze” e dal 2021 questa rivoluzione SEOUX sarà un aspetto da tenere molto presente durante tutte le future attività di ottimizzazione per i motori di ricerca.

Con l’annuncio dei Core Web Vitals, i tre indicatori che Google misura, ha infatti dichiarato chiaramente un assunto importante, per chiunque lavori sul web: l’interfaccia utente è un aspetto che diventa fondamentale per la SEO.

Negli anni, BigG ha lanciato piccoli segnali circa questa profonda interconnessione, andando monitorare segnali di UX che toccano direttamente le persone: pensiamo alle mappa di calore (click, scroll, interattività), ma anche la mobile-friendliness, l’uso o meno del protocollo HTTP e la penalizzazione in caso di pop up di tipo “interstitial” che bloccano la navigazione.

La UX e la SEO nel futuro
Come ragionerà Google

Ma non è tutto: anche le AMP (accelerated mobile pages) sono pensate per offrire un’esperienza pulita, veloce ed efficiente.
In poche parole, un esperienza di UX eccezionale (secondo Google).

In Google Search Console, ancora, abbiamo diverse metriche strettamente legate al mondo mobile, che “parlano” direttamente agli sviluppatori di frontend (ovvero le pagine che gli utenti visitano).

Chrome 86, infine, segnala alle persone quando un form non è “sicuro”. Una notifica, questa, che tocca in modo chiaro l’esperienza “personale” dei siti web.

INDICE

I Core Web Vitals: il primo tentativo di mappatura della UX

I nuovi indicatori annunciati da Google sono di fatto il primo tentativo chiaro, aperto, evidente da parte della compagnia di “mappare” e misurare come gli utenti percepiscono i siti che visitano.

Per farlo, poi, Google ha scelto la via migliore: affidarsi a dati veri, reali, generati non da algoritmi ma da persone.
Come? Con il Chrome User Experience Report.

Avevamo già analizzato i nuovi fattori di ranking – annunciati da Google in modo non chiarissimo – lo scorso giugno, evidenziando già la forte implicazione “umana” delle novità.

Oggi però vogliamo, dopo mesi di esperimenti “hands-on”, possiamo dare a questi tre indicatori un volto più accessibile, meno tecnico e da addetti ai lavori.

Caricamento elemento principale della pagina (LCP)

È una metrica di UX che consente di misurare le prestazioni di caricamento (loading time) dell’elemento di contenuto visibile più grande all’interno della pagina, non appena un utente ci atterra.

La sua scala di misurazione va da 0 in avanti e il tempo ottimale di caricamento secondo Google è sotto i primi 2,5 secondi.

Come migliorare l’LCP? Ottimizzando font, CSS, immagini, JavaScript e tutto quello che può velocizzare il caricamento degli elementi visibili in pagina.

Stabilità visiva della pagina (CLS)

Misura la stabilità visiva di una pagina, ovvero tutti i movimenti di layout per ogni spostamento imprevisto che si verifica in pagina.

La sua scala di misurazione va da 0 a 1, dove 0 è il valore che indica maggior stabilità.

Una buona esperienza utente è veicolata da una pagina con un punteggio CLS inferiore a 0,1.

Spesso lavorare su template di pagine migliora poi il CLS di svariati URL che fanno uso, appunto, di quel modello.

Prima interattività (FID)

Misura in ms (millisecondi) il tempo che intercorre tra la prima volta in cui un utente interagisce con una pagina e il momento in cui il browser è effettivamente in grado di rispondere.

Questo elemento è fondamentale nelle landing pages, ad esempio.

La sua scala di misurazione va da da 0 in avanti e un FID ottimale è sotto ai 100 millisecondi.

Cosa succederà e come prepararsi alla SEOUX Revolution?

Quelli di cui oggi parliamo come di un cambiamento epocale, fra qualche anno questo sarà storia, scontato e speriamo già ampiamente integrato in ogni strategia SEO.

Prima di arrivare a questo punto, però, occorre passare per alcuni step di preparazione che coinvolgono diversi attori, in diverse aree professionali relative al web.

Eccoli:

  1. Condividi in azienda il prossimo Google Page Experience Update su UX e SEO;
  2. Misura i 3 indicatori di UX-SEO. Se sei un’agenzia SEO dovresti già farlo;
  3. Individua le aree di miglioramento e includile in Google Analytics
    Se sei un’agenzia digital dovresti farlo adesso;
  4. Decidi se e come sistemare il tutto. Un’attività che dovrebbero gestire in tandem l’agenzia di UX-Web Design e l’agenzia SEO;
  5. Manda le pagine/template ottimizzati a Google. Via Search Console;
  6. Misura l’interconnesione fra UX e ranking su Google. Hai implementato dei miglioramenti? Monitora la situazione;
  7. Prima dei restyling, misura e analizza la Page Experience. Lascia che siano i dati a guidarti.

In futuro sentiremo sempre più parlare di Ottimizzazione #SEOUX e anche tu dovrai farti trovare pronto.

Gli effetti saranno visibili soprattutto in termini di Customer Journey, posizionamento su Google e, ovviamente, sul ROI.

Alcune domande e risposte sulla Google Page Experience

I Cookie banner (obbligatori in EU ed alcuni altri paesi) migliorano o peggiorano la performance?

Questi elementi devono essere ottimizzati per non influire sui Core Web Vitals, ovviamente. Riguardo al CLS, ad esempio, dovrebbero occupare circa il 20% dell’Above The Fold (ciò che si vede una volta atterrati su una pagina).

Esiste una differenza tra i nuovi indicatori SEO UX per un sito informativo rispetto ad un sito con intento transazionale/e-commerce?

Per gli eCommerce è importante il FID, il tempo all’interattività, mentre sui siti informativi riteniamo siano più incisivi gli altri due, CLS e LCP.

I banner possono peggiorare il punteggio di CLS? Compresi i banner Display di Google e i Cookie banner?

I banner della reta pubblicitaria Google sono già ottimizzati, ma se usi una tua rete per erogare banner va analizzato quanto incidono nello shift di layout e lavorare di ottimizzazione.

Quanto sono attendibili i nuovi fattori di ranking per siti nuovi?

In base al tuo pubblico/traffico. Più sarà rilevate e più i dati forniti dai tool come PageSpeed sono accurati, perché vengono ricavati da utenti veri, reali.

C’è una relazione fra Google Page Experience e App?

Se parliamo di Web App, assolutamente sì. Sulle App mobile native non lo sappiamo ancora , anche se non dovrebbero venire toccate dai nuovi indicatori.

Dove posso vedere i valori dei Core Web Vitals?

Sono misurati su PageSpeed Insights e sono in Google Search Console, ma non tutti li hanno.
CLS e LCP sono più presenti, mentre i dati sul FID sono meno frequenti.

I Core Web Vital sono misuratori di velocità?

No l’analisi riguarda la ma sulla UX. Strumenti come GT Metrix, validissimi per testate la reattività, non si applicano ai Core Web Vitals.
I tool simulano, mentre i Chrome UX Report usano dati reali.

E lo script di Tag manager, come si può ottimizzare?

Dipende da dov’è implementato nel codice, com’è implementato. Forse non viene così tanto considerato, nella misurazione dei tool Google.

I nuovi fattori di SEOUX sono un test per misurare la qualità dello sviluppo di un sito?

Solo il posizionamento e il ROI dal 2021 in poi ce lo potranno confermare. Il prossimo sarà l’anno della #SEOUX!

Vorresti approfondire l’argomento? Ascolta l’intervento di Ale Agostini sulla User Experience!

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