
Sapere come fare un Report SEO, che contenga i principali indicatori di performance (KPI) idonei a valutare la qualità di un progetto web, è il primo passo nell’analisi della strategia SEO che hai implementato sul tuo sito: con i dati che contiene, infatti, è possibile capire non solo la performance sui motori di ricerca, ma anche come i contenuti vengono cercati – e trovati – dagli utenti.
In questo articolo analizzeremo l’importanza di un SEO Report e del suo contenuto per comprendere quali sono i KPI SEO più importanti.
È fondamentale, al giorno d’oggi più che in altri tempi, restare al passo con le sempre più frequenti ottimizzazioni che i motori di ricerca (come Google) implementano per migliorare la qualità dei contenuti in una SERP.
Dunque, se stai cercando qualcuno che possa spiegarti come creare e interpretare correttamente un Report SEO con tutte le sue metriche più importanti, sei nel posto giusto, ti basterà continuare a leggere!
Indice
- Cos’è un Report SEO
- Finalità di un Report SEO
- KPI SEO: i dati che non possono mancare nel tuo report
- KPI SEO: aggiungi al report l’analisi delle Keyword
- Come analizzare le keyword?
- Altri KPI che puoi inserire nel tuo SEO Report
Cos’è un Report SEO
Il SEO Report è un documento prodotto da un agenzia di digital marketing o da esperti di settore che raggruppa una serie di dati e parametri utili a comprendere come un sito è posizionato sui principali motori di ricerca. Va detto che, ad oggi, le informazioni prese in considerazione sono per lo più relative all’indice di Google, che rappresenta la quasi totalità del mercato della ricerca online mondiale (fonte: StatCounter).
Finalità di un Report SEO
Un’indagine di questo tipo può servire a due finalità:
- nel caso di un primo Report (o di un report svolto una tantum) la finalità è quella di fotografare la posizione di partenza di un sito: sostanzialmente si tratta di un’indicazione riguardante la sua presenza negli indici dei motori, la qualità dei contenuti/servizi proposti e il suo generale livello di autorevolezza (sempre in ottica SEO, non assoluta) secondo l’algoritmo di Google. In un SEO report iniziale, non possono mancare l’analisi de link, un audit tecnico e un content audit, tutti aspetti che analizzeremo meglio alla fine di questo articolo (vedi il paragrafo “Altri KPI che puoi inserire nel tuo SEO Report“)
- nel caso di un report a cadenza periodica, la finalità è quella di monitorare e tracciare ogni variazione significativa dei vari parametri, in una data unità di tempo: ci possono essere reportistiche giornaliere, settimanali, mensili e annuali, a seconda delle necessità.

KPI SEO: i dati che non possono mancare nel tuo report
In ogni analisi i vari KPI (Key Performance Indicator, Indicatore chiave di prestazione in italiano) possono variare in relazione al cliente, tuttavia ci sono parametri basilari che devono essere necessariamente presenti in questo tipo di report. Sebbene non esista un modello standard di SEO Report, ti elencheremo in questo paragrafo i KPI che non potranno mai mancare.
- Sessioni Totali
- Sessioni Organiche e clic
- Sessioni Organiche da Google
- Durata della sessione media
- Posizionamento organico
- Visibility e Distribuzione del Ranking Desktop/Mobile
- Impression e CTR in SERP
Sessioni Totali
Sessioni Totali: significato
Le sessioni totali indicano il numero di visite che un sito ha ricevuto in un determinato arco temporale (annuali, mensili, giornaliere).
Sessioni Totali: perché sono importanti
Le sessioni totali sono importanti perché danno una rilevazione precisa di quanti utenti visitano un sito e questo influenza direttamente conversioni (acquisizione di contatti, vendite, ecc.) oppure, nel caso di siti di carattere editoriale, gli introiti pubblicitari dati dalla pubblicazione di annunci/spot video. Il dato serve in prima istanza per capire la presenza online di un sito e, successivamente, per determinare cali o aumenti di traffico in seguito ad attività SEO, update degli algoritmi di ricerca, attività di marketing, pubblicità o altro.
Sessioni Organiche e clic
Sessioni Organiche: significato
Le sessioni organiche indicano il numero di visite ottenuto attraverso i motori di ricerca. Si tratta di tutte quelle sessioni generate da attività di ricerca degli utenti che, poi, hanno cliccato sui risultati e sono atterrati sul sito di riferimento.
Il volume del traffico in entrata di un sito web è molto semplicemente la cartina al tornasole della tua attività online. Esso rispecchia se stai lavorando nel modo giusto in quanto è (quasi) sempre il risultato di una corretta strategia basata sulle parole chiave posizionate e sugli intenti di ricerca che si è riusciti a soddisfare.
Questo importante KPI è il primo indice di salute a cui prestare attenzione quando si legge un Report SEO.
Sessioni Organiche: perché sono importanti
Le sessioni organiche sono importanti perché restringono ancora di più le rilevazioni di traffico: il dato, infatti, si riferisce solo al traffico generato da motori di ricerca. Per questo, è una metrica fondamentale per misurare la qualità a livello SEO di contenuti e/o servizi offerti online, sia da un punto di vista algoritmico (quanto il nostro sito “piace” a Google e agli altri motori) che umano (più gli utenti cliccano sui nostri risultati, più Google tenderà a premiare tali contenuti).
Clic provenienti da sessioni organiche
I clic provenienti da sessioni organiche sono un fattore importante per il tuo posizionamento. È una metrica in grado di rivelarti la correttezza dell’ottimizzazione effettuata sui Title e Description e di come le tue pagine appaiono nelle SERP. Oltre che permetterti di tenere traccia delle visite al sito ottenute unicamente dal lavoro proveniente dalla SEO.
Lead e conversioni generate dal traffico organico
I lead e le conversioni generate dal traffico organico sono fondamentali all’interno di una strategia di posizionamento, motivo per cui è necessario monitorarle e considerarle come una metrica importante da osservare. Basti pensare che da questo indicatore è possibile risalire al ROI della SEO, che è la metrica probabilmente più essenziale in assoluto: ovvero, il Ritorno sull’Investimento.
Sessioni Organiche da Google
Sessioni Organiche da Google: significato
Le sessioni organiche da Google rispecchiano le visite ottenute da un motore di ricerca ben preciso (e il più importante sul mercato): Google.
Sessioni Organiche da Google: perché sono importanti
Le sessioni organiche da Google sono fondamentali per determinare quanto tale traffico pesa sulle sessioni organiche totali, sia per identificare l’importanza di una corretta strategia SEO che per capire quanto il traffico da Google incide sulle sessioni organiche.
Durata della sessione media
Durata della sessione media: significato
La durata della sessione media è un KPI molto influente ai fini del posizionamento organico in quanto il motore di ricerca tiene molto in considerazione questa metrica per determinare la qualità generale della pagina.
Durata della sessione media: perchè è importante
Se la durata della sessione media è buona, questo indica che l’utente che atterra sulla pagina ha trovato esattamente il contenuto che stava cercando, ma non solo. Vuol dire anche che il contenuto è sufficientemente coinvolgente da fare in modo che l’utente resti il tempo necessario per fruire dello stesso ed interagire con la pagina. Tutto ciò è perfettamente rilevato dai motori di ricerca che, di conseguenza, premiano con migliori posizionamenti. Non dimentichiamo, infatti, che Google è proprietario di Analytics, Android e Chrome, per citare i più importanti strumenti di tracciamento.
Posizionamento Organico
Posizionamento organico: significato
Il posizionamento organico indica il posizionamento delle keyword monitorate per un determinato sito su Google, in termini quantitativi. Tale dato si suddivide in tre sottosezioni (n° keyword in Top 3, n° keyword in Top 10 e n° keyword in Top 20) e in due macro-aree (Desktop e Mobile).
Posizionamento organico: perché è importante
Il posizionamento organico è significativo perché si riferisce a un gruppo di keyword ritenute importanti per il sito di riferimento: si tratta delle parole chiave che, per le finalità del sito stesso, sono da tenere in costante osservazione.
Può trattarsi di keyword di brand (il nome dell’azienda o del prodotto), oppure di keyword ad alto tasso di conversione. Per questo, sapere se queste parole chiave sono nelle prime posizioni o in prima pagina su Google, è cruciale per determinare il buon andamento della propria strategia online. La diversificazione fra Desktop e Mobile, infine, è importante per capire la solidità del proprio posizionamento sui diversi device utilizzati dagli utenti per navigare online. Google, lo ricordiamo, modifica i propri risultati in base al dispositivo con cui si naviga, quindi è importante essere ben posizionati sia su Desktop che su Mobile.
Visibility e Distribuzione del Ranking Desktop/Mobile
Visibility e Distribuzione del Ranking Desktop/Mobile: significato
La visibility e la distribuzione del ranking desktop/mobile indicano rispettivamente quanto un sito è ben posizionato nei risultati di ricerca – e quindi, viene “visto” dagli utenti – e in che percentuale si trova nelle prime posizioni. Questi due valori sono relativi a un determinato gruppo di keyword e un determinato gruppo di device.
Visibility e Distribuzione del Ranking Desktop/Mobile: perché sono importanti
Questi due valori sono importanti per capire la performance del sito relativamente alla ricerche effettuate da Desktop o Mobile, per le top keyword decise in precedenza. Le due metriche danno una rappresentazione a colpo d’occhio della presenza del sito su Google (o sui motori predefiniti): se le utenze Desktop e/o Mobile sono fondamentali per la propria strategia online, questi due valori sono da tenere monitorati. Un crollo di visibilità o di percentuale di posizione del ranking, inoltre, può indicare un problema lato SEO, tecnico o una penalizzazione (algoritmica o manuale).
Impression e CTR in SERP
Impression e CTR: significato
Con il termine Impression ci si riferisce al numero di volte che la tua pagina web compare in una SERP. Questo KPI è importante per un semplice motivo: ti lascerà comprendere con facilità se è stato fatto un buon lavoro di ottimizzazione dei Tag Title e Description, fondamentali per la rilevanza della tua pagina web con i termini digitati dall’utente sulla barra di ricerca (anche noti come Query di ricerca).
Impression e CTR: perchè sono importanti
Il dato delle Impression, è anche un dato che va confrontato con un altro importante KPI, ovvero il CTR (Click Through Rate), che si calcola osservando la percentuale di click rapportati alle Impression.
In pratica, se la tua pagina viene visualizzata in SERP 100 volte ed ottiene 30 click, il tuo CTR sarà del 30%.
Questa metrica ti porterà a ragionare sulla corretta formulazione di Title e Descriptions, soprattutto alla luce dei recenti aggiornamenti di Google, nei quali è stata implementata una direttiva di rewrite dei Title senza precedenti (qui la fonte ufficiale). È molto comune, oggi, imbattersi in decine di Title riscritti da Google arbitrariamente perché ritenuti troppo manipolativi rispetto ad alcune Keywords e poco utili all’utente finale. Motivo per cui ti consigliamo di non allontanarti troppo dall’intento dell’ H1 presente in pagina. Altra ragione che sembra spingere Google a cambiare il titolo scelto dal webmaster è la lunghezza dello stesso. Rispetto a questo fattore il consiglio è sempre di cercare una formulazione che non ecceda i 55-60 caratteri.

Prima di concludere il paragrafo, una nota importante: da luglio 2023, Google Analytics cambierà interfaccia passando alla versione Google Analytics 4: si assisterà a un cambiamento radicale e le metriche che incontrerai in molti casi varieranno da quelle qui riportate. Leggi la nostra guida a Google Analytics 4 per essere preparato alle novità.
KPI SEO: aggiungi al report l’analisi delle keyword
Oltre agli indicatori di performance analizzati finora, non bisogna sottovalutare la tipologia di parole chiave che convogliano il traffico verso il sito web. Possiamo infatti affermare, senza timori di smentita, che un traffico poco profilato non è un traffico tanto interessante per il sito web! Come possiamo fare questo tipo di verifica? Innanzitutto è necessario capire cosa si intende per tipologia di query. Successivamente possiamo chiederci: “tramite quali parole chiave arrivano nuovi utenti organici sul mio sito web?” Ovviamente esiste una differenza sostanziale tra parole chiave di Brand (o Navigazionali), Informative e Transazionali (o Commerciali).
1. Parole Chiave Informative
Le parole chiave informative sono tutte quelle keyword che esprimono un chiaro intento informativo, ovvero l’utente effettua una ricerca per avere maggiori informazioni. Un esempio? Questo nostro articolo risponde alla domanda:
“Come realizzare una pagina di atterraggio”
2. Parole Chiave Transazionali
Con il termine transazionale si intendono tutte quelle keywords digitate dagli utenti che esprimono un intento prossimo all’acquisto o ad una azione (detta tecnicamente conversione) decisiva per un sito web. Ad esempio una richiesta di contatto o un download di una risorsa. Spesso queste parole chiave sono associate a chiari intenti transattivi come i termini “prezzi, costo…” Un esempio?
“Capsule Nespresso prezzo”
3. Parole Chiave di Brand
Con il termine parola chiave brand, si intende una keyword che sia comprensiva del nome del marchio/azienda/sito web.
Analizzare il traffico proveniente da queste parole chiave è molto importante per varie ragioni:
- Ti dà contezza di quanto il tuo marchio/azienda/sito web sia conosciuto dagli utenti del web.
- È, allo stesso tempo, un valido termometro per comprendere a quali parole chiave gli utenti lo associano e, di conseguenza per quali ti percepiscono come autorevole.
- Un elevato volume di visite sulla chiave secca del tuo brand è, senza troppi giri di parole, il goal di qualunque imprenditore al mondo. Una strada in discesa verso il successo, in quanto giustifica l’ottimo lavoro svolto per ottenere quella posizione di vantaggio.
Un esempio di parola chiave di brand?
“Divano letto Ikea”
Leggi anche questo approfondimento sulle tipologie di query di ricerca.
Come analizzare le keyword?
Ecco di seguito alcuni KPI da considerare per ottenere un’analisi delle parole chiave efficace ed esaustiva. Se vuoi approfondire l’argomento, leggi come fare una market & keyword research.
Andamento delle Focus Keywords
Cosa intendiamo dire con il termine Focus Keywords?
Ebbene, sono tutte quelle parole chiave per le quali il tuo progetto ha realmente la possibilità e l’ambizione di competere nel settore. Quelle che portano utenti a convertire, che hanno un’incidenza fondamentale sul business aziendale, sui contatti generati, i prodotti venduti, il fatturato ecc.
È quindi importante monitorare costantemente le parole chiave determinanti, quelle che realmente spostano il peso del posizionamento dalla parte giusta.Molto spesso per arrivare a discernere in maniera opportuna una parola chiave generica da una focus keyword non sono sufficienti le percezioni o le ambizioni imprenditoriali, ma serve il supporto di un’agenzia SEO.
Ranking Keyword Desktop/Mobile
Il ranking delle keyword indica in modo dettagliato il posizionamento delle parole chiave monitorate nei primi 100 risultati di Google, includendo allo stesso tempo anche le performance di altri siti, il CPC (prezzo medio in dollari pagato dagli inserzionisti per un annuncio visualizzato per tale keyword) e il volume mensile medio di ricerca degli ultimi 12 mesi. Sono indicate anche le SERP Features, ovvero tutte le funzionalità e modalità di visualizzazione diverse dai classici risultati organici che vengono attivate da una determinata keyword.
Se la visibility e la distribuzione del ranking danno una fotografia generale del posizionamento delle top keyword di progetto, il rapporto ranking keyword fornisce uno spaccato più granulare di ognuna di queste keyword. Questo permette di valutare meglio eventuali aumenti o decrementi di posizione e di confrontare le proprie performance con quelle di altri domini, siano essi competitor o siti di uno stesso network. È anche importante capire quali keyword oscillino e perché, per modificare la propria strategia SEO o di marketing in modo appropriato.

Altri KPI che puoi inserire nel tuo SEO Report
Abbiamo visto quali sono i principali indicatori di performance che non possono mancare nel tuo report e come analizzare i risultati in termini di parole chiave, vediamo ora altri indicatori di performance più tecnici che possono ancora di più arricchire e completare il tuo Report SEO:
1.Caricamento delle pagine e SEO UX
Un altro fattore importante da tenere sempre sotto controllo riguarda la velocità di caricamento delle pagine. Con una navigazione in prevalenza mobile, questo KPI risulta vitale per qualunque progetto online. Il risultato è semplice: se la pagina non carica in meno di 3 secondi, l’utente abbandonerà la ricerca nel 70% dei casi. Questo è quello che ci dicono le statistiche. Quindi la parola d’ordine è tempestività, reattività della risposta. Assieme a questo valore, non dimenticare di analizzare i Core Web Vitals, gli indicatori SEO che valutano la user experience.
2. Posizione 0 e Featured Snippets
Di pari passo, anche le cosiddette posizione 0 e tutti gli altri Featured Snippets di Google (per intenderci i risultati di ricerca arricchiti da Google dove il motore di ricerca fornisce una risposta in SERP) sono una metrica di cui tenere conto. Fare un buon lavoro in questo specifico caso e favorire la presenza di posizioni 0 (ad esempio con delle specifiche pagine di FAQ) o di rich snippets (grazie ad una corretta implementazione di dati strutturati) garantirà una grande possibilità di ottenere traffico organico estremamente profilato.
3. Audit tecnico, stato degli errori e problemi di Crawling
Monitorare lo stato degli errori ed eventuali problemi di Crawling del sito è una delle attività quotidiane di una Agenzia SEO, ma più in generale di chiunque abbia un sito web. Questi due aspetti, infatti, sono alla base di quella che si chiama “SEO tecnica”, ovvero tutta quella branca che si occupa di rimuovere gli ostacoli di scansione al motore di ricerca ed assecondarne le logiche, agevolando nel lavoro in modo da mostrargli con più facilità i migliori contenuti del sito. Monitorare Google Search Console (lo strumento ufficiale di Google) è senz’altro un elemento fondamentale in questo tipo di task.
4. Stato del profilo Link in ingresso
Come tutti i KPI visti finora, così anche l’attività di monitoring dei link in ingresso è importante per stabilire se si sta facendo un buon lavoro, oltre che a scovare sul nascere eventuali link di basso valore o addirittura SPAM, da rimuovere. In questa attività di monitoraggio si pone l’attenzione sul numero di link in ingresso e sulla loro provenienza cercando, per quanto possibile, di riconoscere le fonti da cui provengono i vari link, verificandone l’attendibilità.
Un’altra valutazione da fare è quella relativa alle Anchor Text, affinché siano correttamente diversificate, senza troppe ancore secche con un chiaro intento manipolativo. È bene accertarsi di ricevere ancore diverse tra loro puntando maggiormente su quelle Brand, per quanto possibile. Anche in questo caso un utile strumento è la Google Search Console; all’interno della tendina “Link” è possibile effettuare queste valutazioni con precisione. Consigliamo anche l’uso di tool esterni come Ahresf o Majestic, due strumenti molto affidabili, per effettuare questo tipo di valutazioni.
5. Content audit: qualità SEO dei contenuti
La qualità del contenuto è fondamentale per raggiungere ottimi risultati in ottica SEO: un’analisi dei contenuti presenti nel sito web, delle parole chiave per cui essi si posizionano e del CTR che ottengono, dà un prospetto completo e interessante dei punti di forza e di debolezza dei contenuti presenti nel sito web.
Conclusioni
Come abbiamo visto in questo articolo, sono molte e diverse tra loro le metriche da saper interpretare per essere in grado di leggere un Report SEO. I KPI importanti sono, ognuno a modo proprio, tutti indispensabili per comprendere se ciò che si sta facendo porta ai risultati sperati o meno.
In conclusione, fare questo genere di analisi sui KPI è propedeutico alla crescita di qualunque progetto poiché soltanto le metriche, i numeri, hanno il potere di farci capire se stiamo remando nel verso giusto o se non sia il caso di effettuare delle modifiche alla strategia di posizionamento SEO messa in atto.
Hai bisogno di supporto con l’analisi delle tue performance SEO?
Attraverso l’esperienza dei consulenti di Avantgrade.com, potrai fare crescere il tuo business. Utilizziamo strumenti come Google Analytics e Google Tag manager per analizzare le tue performance digital al meglio e ti affianchiamo offrendoti competenze, formazione e consulenza di alto livello. Fissa oggi una chiamata per fare crescere il tuo progetto web.
AvantGrade.com Agenzia Web Analytics
FAQ – Domande frequenti sui Report SEO
Un Report SEO è importante perché raggruppa una serie di dati da diversi strumenti, in modo conciso, chiaro e puntuale. Un documento di questo tipo permette ai digital marketer di risparmiare tempo e conoscere la situazione del proprio sito su base regolare.
Un aumento di sessioni totali può avvenire per cause differenti: è partita un’importante campagna pubblicitaria che rimanda al sito, un contenuto pubblicato sul sito è diventato virale sui social, dopo un aggiornamento di Google il ranking è aumentato in modo deciso oppure la strategia SEO applicata sta funzionando. Ci possono essere diverse cause, ma in generale una crescita delle sessioni totali è un dato positivo.
La cause più probabili possono essere molteplici: l’interruzione di una campagna di marketing che portava traffico al sito (pubblicità online o offline, campagne social o altro), la fine fisiologica di una viralità o il termine di un trend stagionale. Altre volte, invece, la causa potrebbe risiedere in problemi SEO tecnici, penalizzazioni o cali di rank su keyword ad alto traffico. Per determinare in modo preciso la causa di questa eventualità di solito occorre un’indagine più approfondita da parte di analisti esperti.
No, quelle tre metriche non sono da sommare. Le sessioni totali comprendono anche quelle organiche che, a loro volta, comprendono le sessioni organiche da Google.
Che tu ci creda o no, non esiste solo Google come motore di ricerca. Ci sono altri servizi simili e anche motori di ricerca che, in alcuni mercati, sono persino più diffusi di Google: in Russia, ad esempio, Yandex ha una corposa quota di mercato e per lungo tempo è stato il primo motore per utilizzo nel paese (dati StatCounter). Le sessioni organiche, dunque, comprendono tutto il traffico dai motori di ricerca, mentre le sessioni organiche da Google sono limitate al solo Google.
Le SERP Features indicano risultati nella SERP di Google che non sono un risultato organico tradizionale. Nel SEO Report vengono mostrate tutte quelle associate a una data keyword e quelle specifiche che si applicano ai risultati di un determinato sito. Nel dettaglio sono:
– Snippet in primo piano (Featured Snippet)
– Local Pack
– Risultati in Shopping (Shopping Ads)
– Knowledge panel
– Prima pagina (Top Stories)
– Risposta Istantanea (Instant answer)
– Google Ads top/bottom
– Carosello
– Video in primo piano (Featured video)
– Domande collegate (People also ask)
– Sitelink
– Immagini
– Recensioni
– Video
Ci sono due modalità per definire i siti da monitorare nei Ranking Keyword Desktop/Mobile. Una è scegliendoli prima di cominciare il tracciamento: nel caso di siti competitor, di solito, chi commissiona un SEO Report sa chi tenere d’occhio.
Lo stesso succede per i siti che non sono competitor ma, ad esempio, fanno parte di uno stesso network: la selezione viene fatta a priori. La seconda modalità è sfruttare le top keyword di progetto: tracciando gli altri siti con cui siamo in competizione per ogni parola chiave, è possibile evidenziare quali sono i nostri “avversari” a livello organico.
Sulla carta sì, ma tieni a mente che dovrai anche dotarti di diversi strumenti di reportistica/estrazione dati che, spesso, sono a pagamento. Una volta che li avrai a disposizioni, dovrai anche imparare a utilizzarli e a estrarre i dati che ti servono. Infine, dovrai consolidare questi dati in una forma sintetica e comprensibile a colpo d’occhio. La soluzione migliore a livello di tempo e risorse è affidarsi a un’agenzia che realizza questi report abitualmente.
Non esiste una risposta che soddisfi ogni caso d’uso. Dipende da quali sono le esigenze di chi lo commissiona. Nel caso di siti aziendali con poche modifiche, ad esempio, un SEO Report può essere programmato a livello trimestrale. Nel caso di un sito editoriale, invece, un SEO Report può anche essere settimanale o giornaliero, a seconda della grandezza del sito stesso.