Come usare le entità con i markup di schema per migliorare la comprensione di Google dei contenuti

dati strutturati

Come possiamo aiutare i motori di ricerca a comprendere più rapidamente e accuratamente i contenuti di un sito? Tramite l’implementazione dei markup delle entità nei dati strutturati, cioè cose e oggetti ben definibili da nomi, tipi, attributi e relazioni. Lo sappiamo, i termini usati sono molto tecnici, ma non temere: approfondiamo tutto all’interno di questo articolo!

Vediamo quindi cosa sono e come sfruttare i dati strutturati e le entità per comunicare meglio a Google il contenuto delle nostre pagine web.

Schema Markup ed Entità: definizioni

Prima di iniziara a parlare dell’argomento, è bene chiarire alcune importanti definizioni che ci torneranno utili nell’esporre i contenuti di questo articolo:

  • Dati strutturati: sono una parte di codice che fornisce informazioni ai motori di ricerca sul contenuto di una pagina web. Per scrivere il codice, si utilizza un vocabolario standardizzato (ovvero quello di Schema.org).
  • Entità: Le entità dei dati strutturati sono utilizzate per identificare le informazioni. Ad esempio, puoi aggiungere entità per prodotti, ricette, eventi, persone, luoghi e così via. Ogni entità ha un proprio set di attributi che puoi utilizzare per aggiungere informazioni su quell’entità. Ad esempio, l’entità prodotto ha attributi come il nome del prodotto, il prezzo, la descrizione e le immagini.
  • Markup: sono le istruzioni inserite nei dati strutturati. Il markup è utilizzato per definire la struttura dei dati e il loro significato. In pratica, mentre le entità identificano i tipi di informazioni presenti in una pagina web, il markup organizza tali informazioni in modo che siano facilmente rintracciabili e utilizzabili dagli utenti. Un esempio concreto: in un catalogo di prodotti, le entità potrebbero essere utilizzate per identificare i prodotti, i prezzi, le categorie e le disponibilità. Il markup potrebbe essere utilizzato per organizzare questi dati in modo che possano essere facilmente trovati e utilizzati dai clienti.
  • Schema.org: è il vocabolario dei dati strutturati. Attraverso la definizione e la metodologia di scrittura dettata da Schema, si possono introdurre all’interno del codice di una pagina web tutti i dati strutturati di cui si ha bisogno. Insomma, riprendendo l’esempio del catalogo prodotti, Schema.org ci dice COME scrivere le informazioni su prezzi, categorie, disponibilità e così via.

Perché usare le entità nei dati strutturati?

Perché dovremmo aggiungere le entità nei dati strutturati del nostro sito, quando ormai le capacità di comprensione ed elaborazione del linguaggio naturale di Google (con BERT e MUM) sono diventate sempre più raffinate?

La risposta è che può capitare che gli autori dei contenuti non comunichino al meglio a Google il significato, il contesto o l’importanza e la gerarchia degli argomenti, generando così incomprensioni.

Lo stesso può accadere nella vita di tutti i giorni, quando all’ora di pranzo entri in un ristorante per ordinare un sostanzioso piatto di pasta. Nel menu c’è solo una bella e appetitosa foto e non sono specificati gli ingredienti. Cosa contiene? Ti piacerà? In un impeto di temerarietà, ordini il piatto e, quando arriva, fai uno sforzo per distinguere tutti gli ingredienti. Di sicuro c’è la pasta, ma il sugo di cosa sarà composto? Riuscire a individuarli tutti dipende dalla tua esperienza culinaria, ma potresti comunque sbagliarti.

Se decidiamo di inserire tra i dati strutturati del sito anche i markup per le entità, è come se stessimo comunicando ai motori di ricerca i diversi ingredienti di un articolo, facilitandone la leggibilità. Così si riducono di molto le possibilità di incomprensione di Google.

Aggiungere entità nei dati strutturati di un articolo

Nei paragrafi successivi, andremo a vedere insieme come fare. Andremo a usare i markup che si basano sul vocabolario di dati strutturati di Schema.org, prodotto da una community nata nel 2011 da un progetto dei principali motori di ricerca di quell’anno, cioè Yahoo, Bing e Google.

Per questo processo, ci siamo affidati a soluzioni che permettano di averne il totale controllo, senza usare plugin di terze parti.

Come esempio, abbiamo preso l’articolo del nostro blog “Microsoft Bing sta crescendo grazie a ChatGPT” per illustrare il processo di individuazione delle entità più rilevanti e aggiungerle ai dati strutturati.

Partiamo!

Fase 1: Analizza l’articolo con TextRazor

Copia e incolla il testo dell’articolo in TextRazor, un tool per identificare le entità che funziona anche per i testi in lingua italiana, e clicca su “Analizza”.

textrazor

Fase 2: Identifica le entità rilevanti

Una volta terminata l’analisi, il tool ti mostra l’elenco delle entità del tuo articolo, cioè gli argomenti principali, ordinati per rilevanza, nella colonna sulla destra. Nel testo, inoltre, sono evidenziate in grassetto e sottolineate le parole-entità che ha individuato.

Di fianco a ogni parola c’è un numero che indica il punteggio di quella determinata entità rispetto al contenuto del testo: più alto è il punteggio di un argomento, più è preminente nell’articolo. Potrai così valutare se il contenuto finale rispecchia davvero gli intenti per cui è stato creato oppure dovrai ottimizzarlo in base a questi insight.

Ecco quali sono le entità più importanti dell’articolo analizzato in questa sede:

Entità primarie:

  • Search Engine Eptimization
  • Microsoft Bing

Entità secondarie:

  • Search Engine Results page
  • Chat GPT
  • Web Crawlers
  • Google Analytics

Potrebbe capitare che non tutti gli argomenti rilevati siano considerati un’entità in Wikipedia, Wikidata o Google. Esamina quindi tutte le parole in grassetto e sottolineate all’interno dell’articolo, perché potrebbero essere comunque rilevanti per il motore di ricerca.

Fase 3: Estrai le URL delle entità da TextRazor

Ora prendiamo l’entità di “Search Engine Optimization”, cioè “Ottimizzazione per i motori di ricerca”, le cui informazioni che dobbiamo integrare nel codice JSON del sito si trovano appena sotto la parola sottolineata del testo. Vediamo come procedere.

Per prendere in considerazione questa entità, ricerco nel testo all’interno di TextRazor “SEO” o “Search Engine Optimization”

Clicca su “Entities” e troverai tre URL da cui ottenere i markup da inserire nei dati strutturati del tuo sito.

  • 1) Per primo, Wikipedia, con il seguente URL:

https://it.wikipedia.org/wiki/Ottimizzazione_per_i_motori_di_ricerca

  • 2) Successivamente, troverai un codice che identifica l’entità per Google, che in genere inizia con “/m/”. Dovrai copiarlo e incollarlo alla fine dell’URL di ricerca, cioè:

https://google.com/search?&kgmid=

Dunque, per questa ricerca sull’ottimizzazione per i motori di ricerca, l’URL completo è:

https://www.google.com/search?&kgmid=/m/019qb_

  • 3) Per ultimo, l’URL dell’entità di Wikidata, che di solito inizia con la lettera Q. In questo caso:

https://www.wikidata.org/wiki/Q180711

Puoi ripetere la procedura per tutte le entità dell’elenco che ti interessano. Se vuoi automatizzarla, TextRazor dispone di un’API con cui è possibile farlo.

Fase 4: Incorpora le URL delle entità nei dati strutturati

Ora puoi integrare le URL delle entità di Wikipedia, Google e Wikidata nello schema JSON “About”, in questo caso annidato sotto “Article”, con uno script con questa struttura:

“about”: [

{

“@type”: “Thing”,

“name”: “Ottimizzazione per I motori di ricerca”,

“sameAs”: “https://www.google.com/search?&kgmid=/m/019qb_”

},

{

“@type”: “Thing”,

“name”: “Ottimizzazione per I motori di ricerca”,

“sameAs”: “https://it.wikipedia.org/wiki/Ottimizzazione_per_i_motori_di_ricerca”

},

{

“@type”: “Thing”,

“name”: “Ottimizzazione per I motori di ricerca”,

“sameAs”: “https://www.wikidata.org/wiki/Q180711”

}

]

Ripeti questa operazione per tutte le entità che consideri importanti per l’articolo.

Fase 5: Aggiungi lo script ai dati strutturati del tema WordPress

In questa fase, potresti aver bisogno o di un programmatore o del supporto di ChatGPT per creare il codice PHP da inserire nel sito.

Per prima cosa, aggiungi al tuo sito il codice PHP che memorizzerà tutte le entità e i relativi marcatori. Una volta che avrai generato lo script per una entità specifica, non dovrai più rifarlo.

Potrebbe tornarti utile associare l’entità a un tag: ad esempio, quando scriverai un altro articolo che comprende di nuovo l’entità “SEO”, il tag relativo sarà assegnato automaticamente.

Se non hai il supporto di un tecnico e non vuoi usare ChatGPT, ti consigliamo di fare affidamento su plugin come SEO Yoast, che potranno aiutarti nell’incorporare lo script in JSON.

Fase 6: Assegnare i tag all’articolo

Se hai incorporato il codice PHP con le entità, aggiungi i tag agli articoli e il gioco è fatto!

Fase 7: Ripetere e ripetere

Ripeti la procedura per qualsiasi altra entità che desideri includere nei dati strutturati.

Conclusioni

Le entità nei dati strutturati mi porteranno in prima posizione per le query più rilevanti del mio business? Se ti stai facendo questa domanda, è bene ricordare che la SEO non è fatta di trucchetti che possono ingannare i motori di ricerca e portarti al primo posto con un semplice clic. La procedura che abbiamo appena visto non esula da questa regola.

Per fortuna, la SEO è una disciplina che si sviluppa nel lungo periodo, un vero investimento a lungo termine. Una volta inserite le informazioni di un’entità in un articolo, il motore di ricerca potrà comprendere in maniera univoca fino a quando il codice relativo alle informazioni che gli stiamo comunicando resterà nel nostro sito. Come dicevamo in apertura, questa procedura riduce la possibilità di incomprensione tra l’autore-umano e la macchina-motore di ricerca.

Sei curioso di sapere se questa soluzione può fare al caso tuo? Non sai da che parte iniziare perché abbiamo trattato di script, codici e JSON? Il nostro team può aiutarti! Fissa una call con i nostri consulenti e raccontaci del tuo progetto.

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