Sai cosa sono i rich snippet? Letteralmente, frammenti arricchiti – non sono altro che particolari elementi che si aggiungono ai risultati di ricerca e fanno in modo che l’utente visualizzi informazioni aggiuntive già in SERP, ancora prima di cliccare sul risultato.
Entriamo subito nel dettaglio: ti piacerebbe che i tuoi contenuti appaiano tra i risultati di Google in questo modo?
Invece che semplicemente così?
Se la risposta è sì e il tuo obiettivo è aumentare il CTR e la qualità dei contenuti con cui appari tra i risultati di Google, continua a leggere questo articolo e vediamo insieme cosa sono i Rich Snippet, come si creano per WordPress e altre piattaforme quali sono le linee guida Google sui dati strutturati, necessari per ottenere i rich snippet.
Partiamo col dire che la quasi totalità dei risultati di ricerca presenta solo tre dati:
In altri casi, il motore di ricerca aggiunge in SERP informazioni supplementari: come possiamo sapere se si tratta effettivamente di un rich snippet? E quali altre alternative esistono?
Facciamo una rapida distinzione tra rich snippet, rich result e SERP features, in modo da rendere più chiare le differenze e maggiormente specifiche le informazioni che potranno tornarci utili:
A scanso di equivoci, precisiamo anche che, ai fini pratici, non esistono grandi differenze tra i primi e i secondi, e che, soprattutto, non sono diverse le conseguenze che generano per i titolari dei siti internet. Diverso il discorso per le features generali presenti in SERP, con le quali molto spesso Google fornisce risposte dirette a quesiti brevi, che soddisfano le esigenze informative degli utenti senza bisogno che accedano ai singoli siti web.
Quali sono, dunque, le principali tipologie di rich snippet? Su Schema.org possiamo trovarne davvero a decine, con diversi livelli di approfondimento. Vediamo le più diffuse e quelle più comunemente utilizzate.
Il markup include il tempo di cottura, le recensioni della ricetta e un’immagine esemplificativa.
Il markup ne mostra il prezzo, la disponibilità a magazzino e, talvolta, l’immagine di anteprima.
I dati strutturati fanno vedere le classiche “stelline” in SERP. In questo caso, menzioniamo anche le recensioni aggregate, che le ripropongono in forma sintetica attraverso un voto medio espresso nella scala da 1 a 5.
Questo markup comunica a Google le informazioni più importanti su un’azienda o un’entità, tra cui anche l’indirizzo, il logo e i contatti. Le informazioni presenti nei dati strutturati di Organization vengono utilizzate anche per creare il Knowledge Panel.
Tenendo presente che Google non riesce a “vedere” il video caricato in una pagina, grazie al markup è possibile descriverne il contenuto.
Utilissimo per fornire informazioni come il luogo in cui si terrà un evento, la data e gli orari dello stesso.
La scelta dei dati strutturati ottimali da inserire nelle nostre pagine non può essere lasciata al caso: dobbiamo, infatti, sapere che ci sono ricorrenze e similitudini tra portali dello stesso tipo. Di solito, i dati strutturati sono classificati per tipologia di contenuto, il che implica anche un ordinamento, quasi implicito, per tipologia di sito web.
Per esempio, è ovvio che un e-commerce debba implementare i dati strutturati del Type Product nelle pagine prodotto, così come è doveroso che ci siano anche quelli relativi alle Review, se le recensioni sul sito web sono attive e presenti.
Tutto dipende, quindi, dal contenuto della singola pagina, oltre che del sito in generale. Non è detto, infine, che una tipologia di pagina non possa variare da sito a sito. Restando sull’esempio precedente, un e-commerce può avere schede prodotto senza recensioni, ma con dei video dimostrativi creati ad hoc per spiegare il funzionamento dell’oggetto in vendita. In questo caso, non andremo a implementare Review, ma aggiungeremo senz’altro i dati strutturati per il Video.
Per inserire correttamente i dati strutturati, esistono diverse alternative: molto dipende dalle proprie preferenze e/o capacità di mettere mano al codice.
La prima soluzione consiste in un’implementazione dinamica che non preveda l’ausilio di plugin o componenti esterni, ma solo l’aggiunta delle opportune righe di codice nelle pagine interessate.
Molto valida è anche la possibilità di sfruttare le infinite potenzialità di Google Tag Manager, grazie al quale si può ottenere il medesimo risultato e lo stesso livello di efficienza.
L’opzione alternativa prevede il ricorso a plugin, estensioni e componenti aggiuntivi: sono molto più semplici da usare, ma spesso meno personalizzabili e più impattanti sulle perfomance; tra i più noti, Yoast SEO e Rank Math.
Per maggiore completezza, facciamo tre precisazioni:
I rich snippet possono migliorare il posizionamento organico della pagina? Secondo quanto indica Google, i rich snippet non sono un fattore di posizionamento SEO, ma possono aiutare il motore di ricerca a capire meglio il contenuto della pagina (e questo può effettivamente migliorare la visibilità organica). Inoltre, un risultato arricchito da rich snippet è più accattivamente e di sicuro catturerà maggiormente l’attenzione dell’utente, che sarà portato a cliccarci.
Possiamo quindi dire che la presenza di risultati arricchiti incida positivamente sul CTR, quindi sulla percentuale di clic sul risultato in rapporto al numero di visualizzazioni.
Ciò vuol dire che, quando otteniamo un rich snippet, molte più persone accedono al nostro sito. Non male come punto di partenza, vero?
Ma non è tutto.
Non dobbiamo dimenticare, infatti, che se il sito è fatto bene, è performante, fruibile, risponde in maniera adeguata alle esigenze dell’utente, questi sarà portato a navigarlo, trascorrerà molto tempo sulle pagine e sarà naturalmente indirizzato verso gli obiettivi di business che ci siamo prefissati – per esempio, la vendita di un prodotto o la lead generation.
In definitiva: è un azzardo affermare che i rich snippet, in determinate condizioni, possano incidere indirettamente sul fatturato aziendale? Assolutamente no! Come abbiamo visto, aumentando il CTR aumenta il traffico al sito e quindi le possibilità di vendere e guadagnare clienti.
Non sono necessari, allora, altri motivi per decidere di aggiungere i dati strutturati al codice delle tue pagine!
Se hai bisogno di un supporto tecnico per capire come integrare questa tipologia di dati all’interno del tuo sito web, o più in generale desideri migliorare la tua visibilità online e la qualità dei risultati di ricerca per cui appari, fissa una call assieme a noi:
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Articolo scritto in collaborazione con Carmine P.