
Se non sei già registrato, ne avrai comunque sentito parlare. E magari ti stai ancora chiedendo che cosa significhino i post dei tuoi contatti sui social a proposito di inviti e di questo nome: Clubhouse.
Se è il tuo caso, rispondiamo subito alla domanda.
Indice
Cos’è Clubhouse?
Clubhouse è l’ultimo arrivato tra i social media. Si è subito fatto notare per la peculiarità che lo distingue da tutti gli altri: non coinvolge prettamente il senso della vista, ma si basa sull’udito.
Non si condividono contenuti testuali, né link, come su Twitter o Facebook; non è basato su immagini, video, Stories o Reel, come Instagram o TikTok.
L’unico contenuto che si può condividere su Clubhouse è la propria voce.
Un’altra caratteristica è la natura effimera del contenuto: una volta detto ciò che hai da dire, non resta nulla. Nessuna registrazione, alcuna possibilità di ascoltare in un secondo momento. Proprio come in una conversazione faccia a faccia.
Come funziona Clubhouse?
Come accedere
Puoi accedere a Clubhouse attraverso l’app, al momento in cui scriviamo disponibile solo per iOS. Per iscriverti basta essere maggiorenne, inserire il tuo numero di telefono, un nome e cognome (l’invito è a usarne di reali), scegliere un nickname e una password. A quel punto, viene inviato un SMS con un codice d’ingresso per verificare l’iscrizione: entrerai, poi, in una “lista di attesa”, ma un utilizzatore può comunque decidere di farti “saltare la fila”.
Un altro modo, più immediato, di entrare in Clubhouse, è quello di farti invitare da un utente già iscritto.
Una volta dentro, puoi invitare i contatti della tua rubrica telefonica, che riceveranno un SMS. Questo metodo ha reso Clubhouse famoso come “social a inviti”. Ogni utente ne ha, all’inizio, tre a disposizione. Il numero di inviti disponibili aumenta in base alla propria partecipazione alle stanze.
Settare gli interessi
Puoi selezionare, al momento dell’iscrizione, una serie di interessi: dal tech allo sport, passando per la musica, il wellness, l’arte, la scienza e tanti altri ambiti di conversazione. In base alle scelte che farai (e che potrai modificare in ogni momento), hai la possibilità di seguire dei club, ovvero aggiungerti a un gruppo di utenti che seguono un determinato topic.
Le stanze
Una volta selezionati gli interessi (e anche in base alle persone che segui), Clubhouse ti suggerirà una serie di stanze attive (le cosiddette “room”) che potrebbero piacerti.
Potrai, inoltre, visualizzarne alcune che non sono attive in un determinato momento, ma lo saranno nelle ore successive. Proprio come in un palinsesto radiofonico.
Le stanze possono essere Open (aperte), con ingresso libero a tutti; Social, nelle quali si può entrare solo se una delle persone che seguiamo è già dentro; e, infine, ci sono le stanze Closed (chiuse), ovvero quelle private nelle quali entrano solo gli utenti invitati personalmente da chi le ha costituite.
Hai la possibilità, infine, di creare la tua room, aggiungere un argomento, scegliere a quale club estendere la sua visibilità e decidere se lanciarla subito o programmarla.
Dentro una room
Una volta entrato in una stanza, puoi vedere quattro segmenti:
- il gruppo degli speaker, ovvero coloro che hanno il diritto di parola;
- i moderatori, speaker contrassegnati da un badge verde, e che sono deputati ad ammettere o escludere un utente dalla possibilità di parlare;
- le persone seguite dagli speaker presenti nella stanza;
- gli altri ascoltatori.
Ci sono, poi, tre icone cliccabili, che indicano:
- la possibilità di “lasciare silenziosamente” la stanza. È forse la funzione che ha destato più interesse e discussioni tra gli utenti. Puoi uscire dalla conversazione senza interrompere nessuno e con rispetto (nel pieno mood di questo social) scegliendo l’emoji ✌🏼;
- la possibilità di suggerire la stanza a qualcuno dei tuoi contatti;
- la possibilità di alzare la mano, un modo educato per chiedere la parola ai moderatori.
È, poi, buona norma, una volta accolta la richiesta di intervenire come speaker, silenziare il proprio microfono quando non si parla.
Quali sono i trend?
In Italia Siamo, al momento, in fase “conoscitiva”. Si è registrato un significativo aumento dell’interesse solo dagli inizi di febbraio 2021.

Che gli utenti debbano ancora familiarizzare con questa piattaforma, lo si deduce anche dal fatto che molti sono ancora confusi circa l’ortografia del nome del social. Fra i trend di ricerca correlati, infatti, c’è anche la query “club house”, scritto con le due parole separate.

In fase conoscitiva
A ulteriore conferma di questa fase, ci sono le ricerche che gli utenti italiani fanno riguardo a Clubhouse. Le keyword più gettonate sono inerenti a domande su come iscriversi, ottenere inviti o se sia possibile usare Clubhouse con dispositivo Android (no, nel momento in cui scriviamo, ancora non si può).

Regioni
Tra le regioni italiane che mostrano più interesse per Clubhouse, a sorpresa, si classifica prima la Basilicata. Subito dopo, molto più prevedibilmente, c’è la Lombardia.

In effetti, numerose bio dei profili italiani riportano, come luogo di residenza, la Lombardia e soprattutto Milano. Il motivo è semplice da intuire: i primi a essersi interessati a questo social sono stati i marketer, moltissimi residenti nel capoluogo lombardo. Nei primi giorni di boom dell’applicazione nel nostro Paese, sono stati loro ad avere il monopolio delle room in lingua italiana.
Di cosa si discuteva? Quasi tutte erano incentrate sulle possibilità, più o meno concrete, di monetizzare su Clubhouse.
Quali opportunità ci sono su Clubhouse?
Ci sono davvero margini per “monetizzare” grazie a questo nuovo social? È ancora presto per dirlo, forse superfluo.
Clubhouse, se vogliamo vederlo come opportunità per i brand, probabilmente potrà essere un alleato in più per chi si occupa di content marketing.
Se consideriamo i trend del content marketing 2021, infatti, tra le parole chiave ritroviamo lo streaming professionale, il personal branding e l’infotainment.
Clubhouse incarna perfettamente queste tre tendenze:
- un content creator può realizzare un’appendice “live” al suo podcast, attraverso una stanza nella quale interagire con i suoi ascoltatori;
- un brand può creare uno show audio con cui informare e intrattenere il suo pubblico;
- chi vuole fare personal branding può dire la sua e confrontarsi con altri individui che lavorano nel suo settore.
Con queste tre idee, forse, non si può monetizzare, ma si possono creare contenuti di valore e avere un’interazione più genuina, orizzontale e rispettosa con il proprio pubblico.
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In attesa di vedere quali trend si affermeranno nei prossimi mesi, chi può si goda un social network più slow e il piacere di riscoprire che fare comunicazione significa anche saper ascoltare, non solo parlare. Articolo scritto in collaborazione con Alessandro S.
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