Come funziona la ricerca di Google – Digital Marketing dalla “Ale alla Zeta”: il podcast #4

podcast dalla ale alla zeta

Vi siete mai domandati come vengono trovati i risultati dai motori di ricerca? Basta scrivere una parola chiave, premere invio e in pochi secondi abbiamo pagine e pagine di risultati per soddisfare i nostri bisogni.

Oggi vi accompagneremo dietro le quinte della ricerca di  Google!

Il primo problema (che poi non è un problema così grave) per Google nasce dal fatto che non esiste un registro universale di tutte le pagine web al mondo: considerando che ci sono miliardi di siti web, immaginatevi quante possano essere le singole pagine!

Quindi come fa il colosso di Mountain View a trovare le pagine del nostro sito web? Effettua costantemente un processo chiamato CRAWLING, una scansione, di tutte le pagine presenti in rete.

Il software che utilizza si chiama crawler ma è meglio conosciuto come SPIDER. Questo spider si muove, esattamente come fa l’aracnide nella sua sua tela, all’interno di questo groviglio di siti, alla ricerca di novità, cambiamenti e aggiornamenti.

Raccolte tutte le informazioni necessarie si passa allo step successivo.

Quando il crawler, o spider, individua una pagina o una modifica sostanziale a una pagina, procede all’ INDEXING, l’indicizzazione. Google ora è pronto per analizzarne i contenuti – non solo testo, ma anche foto e video – cercando di determinare quale possa essere la tipologia della pagina presa in analisi.

Google riesce anche a capire se una pagina è un semplice doppione di un’altra, e non merita di essere considerata ai fini dell’indicizzazione, un po’ come quando il prof si rendeva conto che avevamo copiato il compito da un compagno: stessa cosa!

Terminata l’osservazione, le pagine vengono archiviate e catalogate nell’indice di Google, pronte per essere visualizzate nella pagina dei risultati quando le richiediamo, in una posizione che dipende da diversi fattori. È un po’ come se il Professor Google salisse in cattedra e desse un voto alle pagine di ogni sito.

Ma mentre un prof deve correggere solo 20/30 verifiche per classe, pensate quanti dati indicizza Google, tantissimi, e di certo non può mostrarceli in modo disordinato. Il lavoro svolto fin qui sarebbe stato inutile.

Anche perché quando effettuiamo una ricerca ci vengono mostrati i risultati più vicini alla nostra parola chiave, a seconda di diversi fattori e variabili che possono essere: temporali, geografici e situazionali. Dopo l’indicizzazione Prof google da, come si diceva prima, una sorta di voto con un processo chiamato RANKING. In base a cosa si “giudica” una pagina web? I fattori che entrano in giorno sono tantissimi, pare siano più di 200. Questa, è la fase più “misteriosa” di tutto meccanismo ed è qualcosa che gli esperti SEO del pianeta cercano di decodificare da quando Google è diventato il primo motore di ricerca al mondo.
Riusciranno prima o poi a decifrarla?

Questo non ci è dato saperlo. Però alcuni fattori primari di ranking Prof Google li ha svelati. I principali sono: rilevanza e pertinenza.

Quando una pagina si definisce pertinente? quando corrisponde in modo generico alle parole digitate nella ricerca. La rilevanza, invece, riguarda la capacità di soddisfare al meglio la ricerca dell’utente. Ad esempio, se io cerco “come fare la pizza” una pagina contenente una video-ricetta sarà più rilevante di un sito che parla della storia della pizza.

Altri aspetti rilevanti ai fini del ranking sono:

  • velocità del sito
  • popolarità – ovvero – la presenza di link esterni che portano alla pagina sotto analisi
  • utilizzo di dominio sicuro (HTTPS)

…e molti altri che non conosciamo.

Tutti questi elementi permettono a Google di valutare più o meno positivamente una pagina e offrire un posizionamento più o meno alto per una specifica parola chiave.

E tutto questo Google lo fa in pochi secondi? Lo immaginavate?

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