Siri, Alexa, Cortana e l’immancabile Google Voice Search sono strumenti di richiesta di azione che vengono attivati a comando vocale. Siamo ormai abituati a chiedere a Siri di chiamare un numero di telefono, mentre Alexa potrà selezionare la nostra playlist Amazon preferita e Cortana aprirà un documento word.
Ti basta invece un semplice “OK Google, portami…” a cui far seguire la tua destinazione per ottenere indicazioni stradali da Google Maps. L’interfaccia a comando vocale impone a tutti i Digital Marketing Manager di riflettere sul modo migliore di implementare le proprie strategie SEO per coglierne importanti vantaggi competitivi.
Attraverso la funzionalità di Voice Search è possibile sottoporre domande ai motori di ricerca senza la necessità di digitarle sulla tastiera. Sfruttando le tecnologie di comando vocale e le tecniche di comprensione del contenuto nelle lingue più diffuse, oggi puoi formulare le tue domande a Google solo con la voce.
Il sistema di ricerca vocale ha già raggiunto livelli di affidabilità notevoli nelle diverse inflessioni della lingua inglese e si sta avviando a coprire in modo esaustivo le altre lingue più diffuse, compreso l’italiano.
Il Voice Search offre grandi semplificazioni nell’utilizzo dei motori di ricerca, e quindi di internet nel suo complesso. Attraverso il comando vocale del tuo smartphone puoi chiedere a Google qualsiasi cosa, senza interrompere l’attività in cui sei impegnato. Questa opportunità offre vantaggi sia nel tempo libero che durante lo svolgimento della tua attività professionale.
Pensate ad esempio, mentre stai cucinando, il vantaggio di poter consultare gli ingredienti di una ricetta senza neanche avvicinarti al tablet, evitando così di sporcarlo. Il Voice Search aumenta le capacità multitasking dei manager più indaffarati, che possono procedere con ricerche vocali senza distogliersi dalle altre attività in corso. Senza dimenticarci del vantaggio di fruibilità del motore di ricerca da parte delle persone con disabilità motorie.
Usufruire delle funzionalità del Voice Search è estremamente naturale, ma gli algoritmi che compongono questi servizi sono molto complessi. Rispondere alle domande che gli utenti formulano con la voce richiede la potenza di calcolo del Cloud Computing per interpretare gli spettrogrammi vocali mediante l’addestramento di sofisticati sistemi di Intelligenza Artificiale.
Questi sistemi complessi imparano a comprendere il senso delle richieste degli utenti in base a innumerevoli variabili tra cui:
Fornire la risposta più pertinente richiede grandi volumi di informazioni e il continuo affinamento delle regole di interpretazione attraverso la rielaborazione di ogni nuova ricerca.
Possiamo dire di essere solo all’inizio di una nuova trasformazione del modo in cui gli utenti si approcciano alla fruizione degli strumenti web e in particolare dei motori di ricerca. Questo sviluppo della modalità di interfaccia hands free e eyes free introduce una fenomeno che coinvolge il mercato in modo trasversale.
Il nuovo paradigma di ricerca, orientato sempre di più verso un’interfaccia vocale a scapito del tradizionale uso della tastiera, avrà un impatto notevole sulle strategie SEO aprendo la strada a nuove strategie di ottimizzazione orientate alla Vocal SEO. Mantenere un’ottimizzazione puramente orientata alle keyword non sarà più una strategia di successo. Come è facile immaginare, le query vocali sono e saranno completamente differenti rispetto a quelle che si digitano sulla tastiera: il linguaggio è più fluido, più simile al parlato, con un inferiore utilizzo di singole keyword a favore delle così definite “keyword long-tail”.
Tornando di qualche anno indietro nel tempo, gli algoritmi di risposta alle diverse query hanno dovuto imparare a fornire indicazioni sensate anche a fronte di errori di digitazione. Queste imperfezioni nelle domande sono probabili se utilizzi una tastiera per desktop, ma ancora più ricorrenti se stai correndo con le dita sul touch-screen del tuo smartphone.
Il Vocal SEO stravolge il paradigma: le Strategie SEO dovranno focalizzarci su contenuti che allineino i nuovi criteri di ranking SERP su contenuti più articolati, interpretati in termini linguistici e semantici, anche nelle diverse sfumature ed inflessioni tipiche del linguaggio parlato.
In aggiunta, il tipo di risposta alle richieste vocali formulate attraverso smart speaker ha carattere univoco. Utilizzando il Voice Search gli utenti rinunciano a “scegliere” la risposta tra i diversi risultati proposti da Google e ad affidarsi a quanto Google stesso sceglierà come primo ed unico risultato. La SERP viene trasformata in una indicazione puntuale, perdendo la connotazione di lista. Ecco dunque che l’equivalente di un terzo posto del ranking, che fino ad oggi è un ottimo risultato, inizia a diventare deludente perché valido solo per gli utenti che hanno innescato la ricerca digitando sulla tastiera. Nessuno potrà permettersi di arrivare secondo e la concorrenza sarà ancor più dura.
In primo luogo, considerato che le ricerche vocali avvengono principalmente da smartphone, il tuo sito dovrà accogliere i principi del MobileFirst.
Un secondo suggerimento riguarda la composizione dei contenuti del tuo sito. Sarà importante che i tuoi contenuti siano più ricchi in termini lessicali e linguistici. Dovranno somigliare quanto più possibile al linguaggio “parlato” e meno alle keyword robotiche a cui eravamo abituati fino a poco tempo fa. In questo modo sarà più probabile intercettare l’oggetto delle query.
Un’attenzione particolare andrà dedicata ai “featured snippet” in quanto spesso vengono utilizzati per i risultati delle ricerche vocali.
Infine, è intuitivo comprendere che un interfaccia vocale consente un maggiore orientamento all’utente. Quest’ultimo ti fornisce infatti una chiara disponibilità al dialogo che la tua strategia SEO dovrà sapere cogliere, anche attraverso una struttura più articolata delle pagine. Ad esempio una pagina principale potrà essere integrata da sotto pagine che procedono in approfondimenti e spiegazioni raggiungibili successivamente dall’utente.