Quando pensiamo alla SEO eCommerce, siamo portati ad attribuire grande importanza alla home page e alle schede prodotto. Troppo spesso sottovalutiamo quelle che sono, a tutti gli effetti, le “vetrine virtuali” degli shop online: le pagine di categoria.
Se ci dedichiamo alla loro ottimizzazione in chiave SEO, potremo ottenere numerosi benefici, tra cui:
La struttura ottimale di un eCommerce è su tre livelli: home page, pagine di categoria e schede prodotto. Nel caso di siti più grandi e con molti articoli, si possono aggiungere le sottocategorie.
Venendo subito dopo la home e trovandosi in una posizione gerarchica più elevata, le pagine di categoria hanno, tendenzialmente, una maggiore autorevolezza rispetto alle schede prodotto: usando l’internal linking (come abbiamo visto nel nostro articolo dedicato ai link interni) possiamo così trasferire parte del loro valore SEO ad altre pagine meno autorevoli, ma più importanti per il business.
Questo approccio si rivela ancor più efficace se l’eCommerce compete in un settore molto affollato in cui è difficile guadagnare i posizionamenti più interessanti nei risultati di ricerca. Le pagine di categoria possono essere, allora, estremamente utili per migliorare il posizionamento all’interno delle SERP.
L’ottimizzazione delle categorie passa attraverso l’invio di forti segnali a Google circa la presenza di informazioni pertinenti e rilevanti in pagina. Vediamo insieme le principali attività e accortezze per l’ottimizzazione delle categorie eCommerce.
L’ottimizzazione SEO inizia dall’URL. L’indirizzo di ogni categoria deve descrivere chiaramente cosa c’è all’interno della pagina, in modo sintetico e chiaro. Se, per esempio, l’eCommerce è dedicato al tennis e una categoria è riservata alle racchette, l’URL più idoneo a questa pagina sarà:
https://nomesito.com/racchette-tennis
In questo modo, comunicheremo esplicitamente al motore di ricerca il suo contenuto.
Il titolo è un’importante opportunità per comunicare a Google il contenuto della categoria. Quando lo si elabora è fondamentale tener sempre conto delle principali keyword utilizzate dagli utenti nelle ricerche. Il punto di partenza si rivela, quindi, essere una corretta keyword research.
Può essere utile inserire anche specifiche caratteristiche di prodotto, offerte, indicazioni sui brand proposti, laddove queste informazioni possano incontrare al meglio l’intenzione di ricerca dei potenziali clienti.
Il tag H1 non è assolutamente da sottovalutare e va ottimizzato nel modo corretto: dobbiamo averne solo uno per ogni categoria, in cima alla pagina e deve contenere le keyword più importanti per il target (e, anche in questo caso, saranno un ottimo riferimento i risultati della keyword research).
Sotto il tag H1, è buona norma inserire un breve contenuto descrittivo: poche righe per specificare meglio agli utenti (e ai crawler di Google) quale sia il contenuto della pagina.
Una particolare cura per la meta description, oltre a essere utile per la SEO, è importante anche per rendere appetibile il risultato di ricerca e spingere gli utenti a cliccare: quello che si scrive all’interno, infatti, potrebbe essere mostrato direttamente in SERP.
Ottimizzare questo breve testo vuol dire comunicare chiaramente il contenuto della categoria, con l’aggiunta di una call to action accattivante e adeguata a incoraggiare il clic (per esempio, inserendo le principali caratteristiche dei prodotti, le offerte, il reso o la spedizione gratuita, laddove presenti).
Una delle principali difficoltà nella gestione delle pagine di categoria è aggiungere box di testo senza rendere disordinato il layout e inficiare la user experience. Il cuore della pagina sono ovviamente i prodotti, in genere presentati con una griglia di thumbnail: prima e dopo questo elemento abbiamo lo spazio ideale per aggiungere dei brevi testi descrittivi.
Dopo il tag H1, come già anticipato, è consigliabile inserirne uno molto breve. Nella parte inferiore della pagina, dove lo spazio è più ampio, è opportuno inserire alcuni paragrafi di approfondimento, linkati alle sottocategorie più importanti.
È essenziale, poi, tenere a mente un piccolo, ma rilevante accorgimento lato tecnico che, se non ben gestito, può portare notevoli problemi in termini di scansionabilità del sito e di impiego del crawl budget.
Tutti gli eCommerce più grandi, con tanti prodotti in catalogo, hanno la necessità di gestirne una prima selezione grazie ai filtri. Fin qui nulla di strano, anzi: per l’esperienza utente i filtri sono fondamentali.
Il problema sorge nel momento in cui le pagine di filtro sono indicizzabili (cosa che a Google non piace affatto!). Si tratta infatti di decine, centinaia, talvolta migliaia di URL parametrici senza alcun valore.
La soluzione consiste nel risparmiare crawl budget impostando il meta tag robots di queste pagine in “noindex”.
Sei pronto a ottimizzare le tue categorie eCommerce? Inizia da questi primi consigli e non dimenticare di curare la SEO anche per le altre sezioni del tuo sito; se sei in difficoltà, valuta anche l’intervento di un professionista: solo un lavoro organico e completo ti aiuterà a produrre risultati validi e duraturi. Fissa una call per approfondire! Articolo scritto in collaborazione con Carmine P.