Google ha annunciato il nuovo aggiornamento del suo algoritmo relativo all’utilità dei contenuti. Il predecente Helpful Content Update risale a dicembre 2022 e prevedeva l’espansione dell’aggiornamento a tutte le lingue (prima di dicembre 2022, la valutazione dell’utilità dei contenuti valeva solo per i contenuti in lingua inglese).
Con quest’ultimo aggiornamento di settembre 2023, il motore di ricerca ha annunciato importanti cambiamenti. Vediamoli insieme.
Gli Helpful Content Update analizzano la qualità dei contenuti pubblicati per stabilire, assieme a tantissimi altri parametri SEO, il ranking delle pagine web. Con questo nuovo aggiornamento di settembre, entrato in fase di roll-out il 15.09.2023, Google arricchisce le sue linee guida sull’utilità dei contenuti con 3 nuove aree di interesse:
Esaminiamo questi punti uno alla volta.
Prima dell’arrivo di quest’ultimo update, le linee guida di Google dichiaravano di dare priorità ai contenuti generati dagli esseri umani rispetto a quelli creare con tool di AI. Ora le cose cambiano: il motore di ricerca ha modificato le sue istruzioni, e se prima dichiarava che i contenuti maggiormente premiati erano quelli creati dalle persone per le persone, ora dice invece semplicemente che i contenuti devono essere originali e utili, creati per le persone e non per i motori di ricerca al solo scopo di acquisire visibilità nella SERP. Viene tolta, quindi, l’indicazione che sosteneva che i contenuti devono essere “creati dalle persone”.
Le nuove linee guida appaiono ora maggiormente allineate alle altre indicazioni che Google ha rilasciato riguardo i contenuti creati con l’intelligenza artificiale.
Ovviamente, ricorda sempre che il tocco umano può essere fondamentale per migliorare i contenuti prodotti con l’AI e renderli veramente utili agli utenti interessati. Non affidarti quindi solo a software e macchine, ma mettici sempre del tuo.
Google ha analizzato la situazione di molti siti web che affittavano i propri sottodomini (o anche sezioni del sito principale) a terze parti, senza controllare quali contenuti venissero poi pubblicati. Può essere una situazione che capita, ad esempio, con i siti web di notizie.
La logica dietro questa pratica è che i contenuti di terze parti potessero giovare della buona reputazione del dominio principale per migliorare il proprio ranking.
Tuttavia, l’Helpful Content Update dice proprio il contrario: se ospiti sul tuo sito web o un suo sottodominio un contenuto di scarsa qualità, pubblicato senza controllo e supervisione e non in linea con gli argomenti di cui il tuo sito web parla, allora potresti essere penalizzato e il contenuto di terze parti può essere bloccato dall’indicizzazione. A spiegarlo bene è anche Gary Illyes, analista di Google, che su Linkedin scrive:
Google ha creato una guida alla valutazione dei contenuti che comprende una serie di domande da porsi per analizzare se si è prodotto un contenuto di qualità o meno. Queste linee guida sono ora aggiornate come segue:
L’Helpful Content Update è ancora in fase di rollout, quindi è difficile dire quali saranno i suoi effetti a lungo termine. Tuttavia, è chiaro che Google sta diventando sempre più esigente nei confronti della qualità dei contenuti che vengono pubblicati online. Ecco le tre operazioni da compiere per tenere sotto controllo la situazione con il roll-out di questo nuovo aggiornamento:
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