Come Google compone la SERP – Digital Marketing dalla “Ale alla Zeta”: il podcast #2

PODCAST 2

Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta del digital marketing e oggi approfondiamo un po’ di più come Google costruisce la sua pagina più famosa: la pagina dei risultati di ricerca, in gergo detta SERP.

Come vi dicevo, nell’episodio precedente, nonostante il suo nome non è niente di viscido o spaventoso ma è l’acronimo di SEARCH ENGINE RESULT PAGE: quella pagina che raccoglie tutti i risultati della nostra ricerca online.

Inoltre, se abbiamo un sito internet, l’obiettivo dovrebbe proprio essere quello di comparire fra i risultati nella prima pagina della SERP.

 

La struttura della SERP di Google

 

Ma come è strutturata questa pagina, cosa ci troviamo?

Per prima cosa la sua struttura è predefinita. Ogni volta che effettuiamo qualsiasi ricerca noteremo sempre lo stesso schema. È utile conoscerlo anche per migliorare e velocizzare le nostre ricerche, per risparmiare tempo e andare dritti all’obiettivo!

 

I risultati a pagamento nella SERP

 

I primi risultati, generalmente, sono RISULTATI A PAGAMENTO. Li riconosciamo perché è presente una piccola etichetta con scritto “annuncio”. In questo caso chi gestisce il sito web ha realizzato una campagna sponsorizzata sulle parole chiave che avete inserito.

Per esempio, se vogliamo iscriverci in palestra per tonificarci e abitiamo a Milano, apriremo Google e digiteremo le parole “Palestra milano”. Se i primi risultati hanno la dicitura annuncio, è perché qualcuno ha impostato una campagna a pagamento per comparire (possibilmente) tra i primi, nel caso in cui fossero state utilizzate le parole “palestra milano”.
Sono risultati utili? Quello sta a voi deciderlo

 

I risultati organici

 

Dopo i risultati a pagamento ci sono quelli ORGANICI: questi sono legati direttamente alla ricerca di Google e vengono mostrati in base ai criteri come la rilevanza e pertinenza. Si avvicinano il più possibile alla parola chiave da voi digitata, nel nostro caso “palestra Milano”.

Per il motore di ricerca, quei risultati sono i più in linea (per restare in tema) con la vostra parola chiave.

 

Le ricerche correlate

 

Scorrendo la pagina, nella parte finale, troviamo un elenco di parole, sulle quali possiamo anche cliccare per ampliare la nostra ricerca. Sono le RICERCHE CORRELATE, termini che hanno una connessione di tipo semantico con quelli che avete inserito nella barra di Google. Per esempio, se cerchiamo “Palestra milano”, nelle ricerche correlate compariranno “palestra milano lambrate”, “palestra [nome] milano”, ecc.
Se non abbiamo trovato ciò che cercavamo, ci possono essere utili!

 

La pagina di atterraggio

 

Cosa accade invece quando clicco su un risultato?

In automatico vengo portato su una LANDING PAGE, una pagina di atterraggio. Il click porta l’utente dal motore di ricerca verso una pagina ben precisa che risponde alle nostre necessità. Non sempre la landing page è la home, la pagina iniziale di un sito. Se infatti modifichiamo la nostra parola chiave in “palestra milano corsi” quasi sicuramente non finiremo sulla home del sito web di una palestra, ma sulla pagina dove si trovano elencati tutti i corsi.

Ma come è possibile?

 

Gli URL

 

Perché ogni pagina ha un indirizzo diverso, esattamente come per le case. Questo indirizzo si chiama URL: Universal Resource Locator.

Ci avete mai fatto caso?

Ora potete migliorare le vostre ricerche online. Vi diamo appuntamento alla prossima puntata e per ulteriori informazioni e curiosità digitate avantgrade.com.

Se volete affinare le vostre competenze su internet e il marketing, invece, non fatevi scappare la formazione digital firmata avantgrade.com.

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