Negli ultimi giorni decine di migliaia di siti italiani si sono visti recapitare una mail da parte di Federico Leva, con un oggetto molto preoccupante: “Uso illegittimo di Google Analytics: richiesta di rimozione ex art. 17 GDPR”. L’email in questione richiede la cancellazione dei dati personali raccolti da Google Analytics dopo la visita da parte di Federico Leva al sito web dell’azienda che riceve l’email.
Anche se può sembrare una mail di spam o phishing, tale richiesta è del tutto legittima e non va ignorata: lo scorso 9 giugno infatti un provvedimento del Garante della Privacy ha ritenuto non conforme al GDPR l’uso di Google Analytics da parte del sito caffeinamagazine.it. Ne abbiamo parlato nei giorni scorsi, con un nostro articolo che spiega se Google Analytics è illegale in Italia.
Per quanto non ci sia bisogno di allarmarsi, occorre comunque prendere seriamente la richiesta e gestirla nel modo corretto.
Vediamo nel dettaglio cosa sta succedendo.
Sciogliamo subito i dubbi a riguardo: Federico Leva esiste e vive davvero ad Helsinki (è originario di Milano).
L’email che ha inviato è sicuramente parte di un invio massivo (sarebbe complicato inviare a mano decine di migliaia di email). È anche probabile che si sia servito di un bot per scansionare i siti online e individuare quelli che hanno installato Universal Analytics. In questo caso, chiaramente, non si tratterebbe di dati personali trattandosi di una macchina, ma non potendone avere certezza, partiamo dal presupposto che questa sia una richiesta legittima da parte di un utente.
Nonostante alcune imprecisioni, i riferimenti sono corretti e la richiesta, come detto sopra, è legittima. Per questo consigliamo di non ignorarla in quanto è diritto di un qualsiasi utente richiedere la cancellazione dei propri dati.
Ecco di seguito gli step che consigliamo di seguire se anche la tua azienda ha ricevuto la richiesta di Federico Leva:
Ecco il testo che ti suggeriamo di riportare nella tua email:
“Buongiorno Federico,
per adempiere alla sua richiesta le chiediamo di fornirci i riferimenti precisi dei dati da rimuovere, ovvero l’ID cliente di Analytics, la data e l’orario di accesso al nostro sito.
A presto e buona giornata”.
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Questo è il testo dell’email inviata da Federico Leva:
Oggetto: Uso illegittimo di Google Analytics: richiesta di rimozione ex art. 17 GDPR
Data: Wed, 29 Jun 2022
Mittente: Federico Leva
Spettabile titolare del trattamento dei dati personali, spettabile responsabile della protezione dei dati, Vi scrivo in quanto utente del sito ……….. per richiedere la rimozione dei miei dati personali, in forza dell’art. 17 (“Diritto alla cancellazione”) del regolamento UE 2016/679. Vogliate cortesemente rispondere entro 31 giorni dalla ricezione della presente per confermare l’ottemperanza, come precisato di seguito. Il vostro sito incorpora Google Analytics, che provvede a trasferire i dati personali di tutti i vostri visitatori a Google negli USA. Con provvedimento del 9 giugno 2022 (9782890), ciò è stato dichiarato illegittimo dall’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, come annunciato nel comunicato stampa:
“Google: Garante privacy stop all’uso degli Analytics. Dati trasferiti negli Usa senza adeguate garanzie”. Il Garante «invita tutti i titolari del trattamento a verificare la conformità delle modalità di utilizzo di cookie e altri strumenti di tracciamento utilizzati sui propri siti web, con particolare attenzione a Google Analytics e ad altri servizi analoghi, con la normativa in materia di protezione dei dati personali», e fissa un termine di 90 giorni passati i quali procederà a ulteriori verifiche. https://www.garanteprivacy.it/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9782874 Guido Scorza, componente del Garante, ha ulteriormente illustrato il provvedimento nell’intervista con Matteo Flora “Google Analytics vietato – analizziamo il problema”. L’uso di Google Analytics è illegittimo anche in quanto ogni finalità legittima può essere soddisfatta da software libero ospitato in UE e atto a un corretto trattamento dei dati personali, come Matomo, Plausible Analytics o altri raccomandati dall’Autorità francese CNIL, mentre nessuna versione o configurazione di Google Analytics può garantire di non trattare i dati personali in modo illecito. Alla luce di quanto sopra: