Hotjar: cos’è, perché usarlo e come funziona

Hotjar: guida completa

Abbiamo più volte sottolineato come una strategia di marketing oculata dovrebbe sempre basarsi sui dati. Un tool come Hotjar può essere una miniera d’oro di informazioni sul comportamento degli utenti, che possono permetterci di migliorare i percorsi di navigazione e ottimizzare i tassi di conversione all’interno di un sito web.

Vediamo quindi cos’è Hotjar, quali vantaggi ci sono nell’utilizzo dello strumento, come installarlo e come funzionano mappe di calore e registrazioni.

Indice

Cos’è Hotjar

Hotjar è un tool di visual analytics che può fornirci interessanti insights su quello che fanno gli utenti sul nostro sito web e su quali sono le sezioni “calde” dello stesso (dove cioè ricade maggiormente l’attenzione).

Per certi versi, utilizzare strumenti come Hotjar equivale a ritrovarsi alle spalle dell’utente che naviga il nostro sito, potendone visualizzare concretamente click, scroll, pagine visitate, tempi di permanenza su determinate aree, ecc.

In affiancamento a strumenti “classici” di analisi dei dati sul web (come Google Analytics), Hotjar è un potente alleato nell’ottimizzazione, ad esempio, di un funnel.

Tramite le registrazioni del tool, infatti, possono emergere colli di bottiglia o sezioni poco chiare del funnel stesso, dove cioè gli utenti si bloccano e non proseguono verso la conversione.

Anche la user experience può giovarne in modo considerevole. Spesso gli addetti ai lavori concepiscono layout di pagina che possono risultare poco efficaci per l’utente target. Studiare il comportamento dell’utilizzatore finale può fare emergere tali incongruenze.

Nell’interpretazione dei dati di Hotjar diventa fondamentale la mole di dati raccolti. Se ci si basa sul comportamento di pochi utenti si possono trarre conclusioni affrettate.

Dunque, il primo step nell’utilizzo dello strumento è proprio quello di raccogliere più dati possibile.

I vantaggi

Da quanto detto, i vantaggi nell’utilizzo di Hotjar sono evidenti. Sintetizziamoli come segue:

  • grazie al tool possiamo assistere visivamente a quello che fanno gli utenti sul nostro sito, da quando vi atterrano fino a quando lo abbandonano;
  • possiamo individuare le sezioni calde all’interno del sito (dove tendenzialmente “cade l’occhio” dell’utente), servendoci di tali input per posizionare messaggi importanti o call to action;
  • lo strumento dei feedback e sondaggi ci consente di coinvolgere gli utenti, ottenendone preziose opinioni in tempo reale;
  • il tool è intuitivo e semplice da utilizzare;
  • il costo di Hotjar non è eccessivo e i piani sono flessibili.

Come installare Hotjar

Ci si può registrare alla piattaforma Hotjar sia impostando una email e una password, sia attraverso un account Google. Una volta inseriti i dati iniziali (nome organizzazione, ruolo e sito web da monitorare), lo step essenziale per usare il tool è inserire il codice di tracciamento dei dati.

Come mostra l’immagine seguente, l’Hotjar Tracking Code può essere inserito manualmente, oppure attraverso una procedura guidata filtrata per il tipo di piattaforma (WordPress, Shopify, Wix, ecc.), o ancora condiviso con altre figure coinvolte (magari con il proprio team di sviluppo).

Hotjar prima installazione

Se si sceglie l’inserimento manuale (come da immagine seguente) lo script di Hotjar va posizionato nella sezione <head> di ogni pagina che si intende monitorare.

Come installare Hotjar manualmente

Una volta inserito il codice se ne verifica la corretta installazione (dall’apposito pulsante, oppure in seguito nella dashboard di Hotjar) e il gioco è fatto. Si può iniziare a raccogliere dati e insight sul comportamento degli utenti nelle pagine dove è presente il tracking code.

Ricordiamo di aggiungere nella privacy policy del sito il riferimento all’utilizzo di Hotjar (o di qualsiasi altro tool che tiene traccia del comportamento degli utenti).

Come funziona Hotjar

La dashboard di Hotjar risulta piuttosto intuitiva e, anche se si è al primo utilizzo, non ci vorrà molto a prendere confidenza con lo strumento e con le diverse feature che offre.

Dashboard di Hotjar

Una nota importante su una modifica recente nel tool: dal 14 dicembre 2020 sono stati rimossi gli strumenti di definizione dei funnel report e di analisi dei form di contatto.

Il primo strumento consentiva di creare degli specifici funnel, monitorando poi il comportamento degli utenti tra i vari nodi del percorso di conversione.

Il secondo strumento invece ci consentiva di monitorare come gli utenti interagissero con i form di contatto presenti sul sito web.

Heatmaps (mappe di calore)

Le mappe di calore (heatmaps) sono un aggregato del comportamento degli utenti all’interno di una determinata pagina web. Rappresentano quelle aree dove si focalizza maggiormente la loro attenzione, attraverso click e movimenti del cursore del mouse.

Più un bottone, o un’immagine, o un dato link vengono cliccati, maggiore sarà l’intensità del colore mostrato (il rosso rappresenta le zone più calde, mentre i colori freddi, come il blu, le aree che registrano attività inferiori).

esempio di mappa di calore di hotjar
Esempio di mappa di calore di Hotjar

Hotjar mostra anche le scroll heatmaps, vale a dire la profondità dello scroll da parte degli utenti. Questo elemento aiuta a capire fin dove gli utenti si sono spinti a visualizzare la nostra pagina (nel caso, ad esempio, di sales page particolarmente lunghe, una scroll heatmaps particolarmente “fredda” nella seconda parte della pagina può denotare un problema di impostazione del copy o di strategia).

Esistono diversi studi di neuromarketing che dimostrano come diversi fattori on page fanno la differenza nei tassi di conversione; tra questi: la posizione degli elementi (come le call to action o i form di contatto), le parti che vengono mostrate prima o dopo nello scroll di pagina (ad esempio, come è organizzato l’above the fold), i colori stessi utilizzati.

Recording

Le registrazioni delle sessioni degli utenti sono il vero fiore all’occhiello dei tool come Hotjar. Possiamo visualizzare il cursore dell’utente mentre si “muove” all’interno della pagina, rivedendo le varie registrazioni senza limiti.

Nelle sessioni di recording che il tool ci mostra, possiamo visualizzare i seguenti dati relativi all’utente:

  • data e ora della visita;
  • la provenienza geografica;
  • il browser usato;
  • il tipo di dispositivo (desktop o smartphone);
  • il sistema operativo utilizzato;
  • il numero di azioni compiute (come i click o le pagine visitate).

Particolarmente utili i filtri applicabili alle registrazioni per data, fonte, pagine visualizzate o pagina d’uscita e la possibilità di aggiungere dei tag.

Sondaggi e Feedback

Hotjar consente infine di predisporre dei sondaggi in tempo reale sul sito (chiedendo ad esempio: “cosa miglioreresti nel nostro prodotto?”). Lo strumento del sondaggio può essere particolarmente utile per raccogliere le opinioni dell’utente mentre naviga il sito web.

Uno strumento più rapido di coinvolgimento dell’utente è invece l’incoming Feedback. In questo caso la valutazione verrà espressa semplicemente con una reaction (come mostra l’immagine sotto).

Incoming feedback Hotjar

Hotjar per e-commerce

Grazie alle sue applicazioni, Hotjar è uno strumento davvero efficace soprattutto se gestisci un e-commerce e desideri migliorare i tassi di conversione ottimizzando le pagine del sito (abbiamo parlato di CRO e e-commerce in questo articolo).

Utilizzando le mappe di calore e la funzione di registrazione utenti, ad esempio, potrai analizzare in maniera del tutto data-driven gli elementi della pagina che attirano maggiormente l’attenzione dell’utente e quelli che al contrario passano inosservati.

Avrai così la formula ideale per creare una landinga page davvero efficace, che possa migliorare le tue conversioni.

Piani e costi di Hotjar

Al momento in cui scriviamo, Hotjar prevede i seguenti piani, con pagamenti sia su base mensile che annuale:

  • Basic (gratuito)
  • Plus
  • Business
  • Scale

Il primo, in particolare, è il piano gratuito che consente di monitorare fino a 35 sessioni giornaliere (e fino a 1050 registrazioni su base mensile). Si tratta di una configurazione che risulta limitante, se si gestiscono progetti web maggiormente strutturati.

Con il piano Plus invece si può arrivare a 100 sessioni (e 3000 registrazioni), oltreché disporre di sondaggi illimitati e strumenti di filtraggio dei dati più estesi (il piano Plus ha un costo di 39 euro al mese).

Conclusioni

I gusti e i comportamenti degli utenti sono in costante evoluzione, di pari passo con lo sviluppo di nuove tecnologie e in modo trasversale ai differenti mercati.

Più volte abbiamo sottolineato l’assoluta centralità della web analytics e dell’approccio decisionale basato prioritariamente sui dati, fondamentali per migliorare il tasso di conversione. Quest’ultimi vanno raccolti in modo oculato, filtrati e interpretati. Se anche un solo nodo di questa equazione risulta superficiale, la strategia di marketing e i successivi risultati possono risultare carenti.

Tool come Hotjar (o alternativi a esso) ci vengono in soccorso in questo processo, ma non possono sostituirsi all’esperienza del professionista che andrà poi a “maneggiare” dati e informazioni.


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