
Amazon, oggi più che mai, è una realtà che giganteggia su internet e non solo per quanto riguarda le cifre e la liquidità a livello di azienda. No, Amazon è un’entità che si sta sganciando sempre più dal concetto di mero ecommerce, sconfinando in altri ambiti non più strettamente correlati alla vendita.
Dopo tutto, la sua strategia è molto diversa da quella di un’azienda normale: Amazon infatti punta ad aumentare sempre la propria quota di mercato e gli incassi non sono la priorità della creatura di Jeff Bezos.
Amazon di fatto è un fenomeno che impatta sull’intero tessuto della società attuale e durante la pandemia di Coronavirus si è visto: i negozi fisici sono in difficoltà e quelli virtuali no.
Amazon, non per sua scelta ma per strategia portata avanti da sempre, si è trovata suo malgrado pronta a fronteggiare una situazione particolare come quella creata dal COVID-19.
Da qui la domanda che molti brand si sono posti: entrare o non entrare su Amazon? E una volta saliti a bordo, come ottimizzare le schede prodotto?
Andiamo ad esaminare questi due aspetti chiave.
Perché vendere su Amazon conviene
I motivi per cui è consigliabile vendere su Amazon sono evidenti. Ma ci sono anche degli svantaggi.
Il funzionamento dell’azienda americana, infatti, non è semplice e approcciabile senza essere preparati e aver ragionato bene su una strategia ad hoc.
Vendere su Amazon: i pro
- La piattaforma di Jeff Bezos è in costante crescita e riesce a rivoluzionare i settori in cui mette piede
- È uno dei top brand mondiali, terzo dopo Apple e Google: è l’unico del ramo retail ad essere presente nella classifica dei 20 marchi più famosi. Una tale forza e visibilità sono mezzi potenti, se usati con criterio

- È il primo motore di ricerca per quanto riguarda gli ecommerce. Per internet c’è Google, per comprare qualcosa su internet c’è Amazon
- Su Amazon si può fare pubblicità che porta a vendite, in modo diretto e senza lasciare mai il sito. Un vantaggio che i due top player dell’advertising digitale, Google e Facebook, non hanno.
Non è un caso che Amazon sia il canale più in crescita come prospettive di investimento nei prossimi mesi
- Crescendo ormai costantemente da anni, oggi è opportuno salire a bordo per acquisire vantaggio competitivo nei prossimi tre anni.
In pochi stanno sfruttando appieno il potenziale di Amazon in termini di marketing - I dati che Amazon ha a disposizione sono i più completi. La piattaforma traccia tutto e conosce ricerche, correlazioni di categoria, abitudini d’acquisto, suggerisce con successo cosa comprare e “conosce” perfettamente i suoi utenti. Probabilmente meglio delle aziende stesse che vendono su Amazon
- Costi di gestione ridotti. Amazon offre una varietà di servizi a chi vuole vendere, compresa la gestione di stoccaggio, confezionamento, spedizione e consegna. Il cosiddetto sistema Amazon FBA (Fulfilled by Amazon) se valutato bene, permette anche risparmio in termini di risorse umane
- Con un’azione congiunta di SEO e SEM, il proprio brand acquisisce una grande visibilità a un prezzo contenuto e con impatto diretto sulla vendita
- Grande quantità di feedback e recensioni: Amazon permette ai suoi utenti di recensire i prodotti in vendita e questo influisce direttamente sugli incassi (oltre che fare da CRM, customer relationship management, per chi vende)
Vendere su Amazon: i contro
- Amazon ha un brand fortissimo, capace di ispirare credibilità istantanea nel consumatore e “oscurando” il produttore/rivenditore
- I problemi ricadono totalmente sulle spalle di chi vende: se qualcosa va storto, il consumatore si rivolge al produttore, mentre gli (eccellenti) servizi di Amazon vengono sempre lodati. La spedizione, ad esempio, è quasi sempre ben giudicata dai clienti di Amazon

- Amazon fa e farà sempre i suoi interessi, seguiti da quelli del cliente finale (che vanno poi a vantaggio ancora di Amazon).
- Altissimo livello di concorrenza. Negli anni, le aziende che sono sbarcate su Amazon sono aumentate in modo esponenziale e questo, ovviamente, ha portato a una competizione serrata sulla piattaforma. Ma non tutto è perduto e noi possiamo aiutarti a emergere su Amazon
- Amazon, grazie a recensioni e feedback, spesso e volentieri si posiziona meglio sui motori di ricerca per parole chiave legate a brand terzi. Questo dirotta possibili conversioni/vendite su Amazon, piuttosto che sul tuo sito/ecommerce. Investi sulla SEO del tuo sito, ti conviene
- Per vendere su Amazon con successo occorre una strategia a 360° che prenda in esame: marketing, prezzo cross canale, vendite online/offline, logistica, servizio clienti, politica di formato e competizione. È uno sforzo molto impegnativo, che coinvolge tutti i team aziendali
- Amazon vuole fare la tua private label. Il colosso americano, anno su anno, lancia sempre più marchi privati di prodotti che vanno in diretta concorrenza coi suoi “partner”

- Se non registri il tuo brand e non ne prendi il controllo su Amazon, chiunque può sfruttarlo per vendere i tuoi prodotti. E non è detto che il tuo marchio ne tragga beneficio (le recensioni e i feedback impatteranno su di te, produttore)
- Ottimizzare le tue schede prodotto non è un’operazione banale, che ti richiederà un ulteriore investimento in termini di testi e materiale grafico. E di SEM, se vorrai intervenire a livello pubblicitario
Dunque, conviene o no esserci su Amazon? Una risposta certa non c’è. O meglio, va valutata attentamente caso per caso. Questo è da fare sia internamente all’azienda che vuole sfruttare l’ecommerce di Jeff Bezos, sia affidandosi a consulenti esperti di Amazon e le sue dinamiche.
Schede prodotto: come ottimizzarle a livello SEO (per Amazon)
Dopo aver fatto un’attenta analisi, hai deciso di sbarcare su Amazon. Bene, ottima notizia.
A questo punto, però, ti trovi davanti a una mole di lavoro che forse non avevi considerato: la compilazione delle schede prodotto.
Questa attività spesso viene svolta con superficialità, senza tenere in conto delle linee guida SEO per Amazon.
Ricorda poi che il colosso americano ha, spesso, un miglior profilo SEO e se non si lavora di ottimizzazione anche sul tuo sito, rischi che Amazon capitalizzi su parole chiave legate al tuo brand.
Vuoi che questo accada? Noi crediamo di no.

Dunque, come far sì che le schede prodotto su Amazon siano ben ottimizzate per vendere al meglio?
Innanzitutto bisogna capire che dietro al posizionamento nella SERP (pagina dei risultati di ricerca di Amazon) c’è un algoritmo, chiamato A9, che è programmato per vendere e per far guadagnare Amazon.
Il fine dell’algoritmo è quello di garantire la competitività di Amazon. Sempre e comunque.
Per farlo, monitora prezzi online e anche offline in modo costante, cambiando quelli su Amazon in modo automatico. Questo succede molteplici volte al giorno, anche ogni 10 minuti.
Insomma, il primo fattore è la performance: quanto rende un dato prodotto in prima posizione su Amazon (ad Amazon)? Se il valore è positivo, resta lì, altrimenti scenderà inesorabilmente.
Il secondo fattore è la rilevanza. Questa è direttamente correlata al concetto di parole chiave, incluse in modo naturale nei testi presenti nella scheda prodotto.
Chi si occupa di SEO avrà già capito che, per trovare tali parole chiave, serve una ricerca specifica che in gergo si chiama Keyword Research: oltre a scovare termini utili da aggiungere propri testi, questa selezione di parole usate dagli utenti offre anche un insight importante a livello di mercato.
Nonostante la performance di vendita sia cruciale, senza il supporto di una buona ottimizzazione SEO non si va da nessuna parte.
Scelte le parole chiave più importanti, quindi, andranno poi inserite nella scheda su Amazon in modo intelligente nei campi messi a disposizione.
Ecco la lista di tali campi, ordinata per rilevanza:
- Title
- Bullet points
- Descrizione prodotto
- Backend keywords
Le parole chiave più strategiche, dunque, andranno incluse nel titolo e poi, a scendere, quelle meno strategiche (ma comunque importanti perché la scheda sia ritenuta utile per le ricerche che vogliamo aggredire).
Le backend keywords sono un campo non visibile agli utenti finali, in cui includere parole chiave che non sono appropriate per la scheda prodotto pubblica, ma che comunque vengono cercate e sono correlate con ciò che vendiamo.
Ottimizzare il title
Trovare le parole chiave più importanti, occorre lavorare in primis sul title, secondo queste semplici linee guida.
Bisogna infatti:
- Inserire le principali keyword;
- Scriverlo in modo che sia comunque chiaro, leggibile e naturale;
- Deve esserci sempre il nome del brand;
- Evitare di includere il prezzo o parole come “offerta”, “promozione”: sono vietate da Amazon;
- Seguire le linee guida della categoria merceologica del proprio prodotto.
Ottimizzare i bullet points
I bullet points sono un elenco delle principali peculiarità di ogni prodotto, localizzati di solito sotto al prezzo e dopo eventuali varianti del prodotto (colori, taglie, ecc).

I bullet points sono molto importanti per il Conversion Rate e, per renderli efficaci, questi sono i consigli:
- Inserire le principali parole chiave, anche a coda lunga (ovvero composte da diversi termini, non uno o due);
- Crearne almeno 5, ma se sono di più non fa male (posto che siano scritti in modo ottimizzato);
- Devono essere chiari, leggibili e scritti in linguaggio naturale per i lettori;
- Devono elencare vantaggi, benefici e vantaggi del prodotto. Cosa lo differenzia dal resto?;
- La scrittura deve essere improntata alla vendita: il copywriting persuasivo qui aiuta e molto.
Ottimizzare la descrizione prodotto
La sezione descrizione del prodotto offre ampi spazi di approfondimento e “promozione”, spesso associati a layout accattivanti e già mobile-ready.
In questa parte della scheda è anche possibile introdurre i cosiddetti contenuti A+ (o anche Enhanced Brand Content, contenuti di prodotto particolarmente curati e di qualità): una compilazione corretta di questa sezione incide direttamente sul conversion rate, incrementando le vendite e posizionando meglio il prodotto nelle SERP di Amazon.
I consigli per la descrizione sono i seguenti:
- La sezione va usata come approfondimento e, come tale, deve toccare in modo completo alcuni aspetti chiave del prodotto. L’utente deve essere informato in modo esauriente;
- Non si devono ripetere i concetti già scritti nei bullet points. Come detto, si deve approfondire e non ripetere;
- Si deve evitare il keyword stuffing, ovvero non vanno inserite a forza tutte le parole chiave rilevanti. Il linguaggio deve essere naturale e scorrevole;
- Integrare i contenuti A+, soprattutto per quanto riguarda le immagini e i video (se al vostro account è permesso caricarne).
Ottimizzare immagini e foto
Le immagini sulla scheda prodotto sono importantissime, perché sono direttamente correlate al CTR dei prodotti quando appaiono nei risultati di ricerca di Amazon.
In particolare occorre curare l’immagine principale e le immagini aggiuntive del prodotto, assicurandosi di caricarne nove per sfruttare tutte le possibilità date dalla piattaforma.
Per quanto riguarda l’immagine principale, il nostro consiglio è di sceglierla:
- Ad alta definizione, con un minimo di 72 dpi, e non sfocate o sgranate
- Di dimensioni superiori ai 1000 pixel per altezza o larghezza, per garantire una buona performance in caso di Zoom dell’utente
- Con sfondo bianco puro, come da linee guida Amazon
- Con il prodotto in posizione rilevante nel riquadro: dovrebbe occupare almeno l’85% dell’area dell’immagine;
- Curare il nome del file immagine seguendo le linee guida Amazon;
- Senza loghi (di Amazon o del proprio brand).
Per le immagini aggiuntive valgono le stesse linee guida, tranne che per lo sfondo bianco puro. Anche qui ci sono delle best practices da suggerire, ovvero di mostrare i prodotti in uso, magari raffrontati con persone a figura intera o parti anatomiche per dare l’idea delle dimensioni.
Mettiti nei panni del tuo potenziale cliente: che cosa vorrebbe vedere bene del tuo prodotto?
Ottimizzare per Amazon va bene, ma non dimentichiamoci di Google
Come detto in precedenza, Amazon si posiziona benissimo per parole chiave di brand terzi e questo, soprattutto se si possiede un ecommerce proprietario, è un problema.
È fondamentale, dunque, curare la SEO anche del proprio sito ufficiale e differenziare il più possibile i contenuti caricati su Amazon.
In linea teorica, si dovrebbe riservare più impegno per le proprie properties digitali, curando la presenza su Amazon in modo differente e altrettanto di qualità.
Conclusioni
Insomma, Amazon è una piattaforma che ingolosisce e non poco, ma prima di “vendere l’anima” a Bezos è importantissimo sedersi a tavolino e pensare bene a una strategia che porti veri vantaggi alla tua azienda.
Il rischio di fare (solo) il bene di Amazon è tangibile e l’impatto sul tuo brand può non essere quello che speravi. In particolare ti consigliamo di valutare bene i costi della tua presenza sulla piattaforma.
Se Amazon ti incuriosisce ma non sai come approcciare quel mondo, oppure sei già su Amazon ma vorresti migliorare le tue performance anche SEM, fissa una chiamata gratuita con gli esperti Amazon di AvantGrade.