L’advertising su LinkedIn può essere uno strumento di conversione molto potente nelle mani di consulenti e imprenditori, a patto però di inserirlo in una strategia con obiettivi di marketing ben definiti.
In caso contrario, i costi in media più elevati dei LinkedIn Ads possono trasformare errori strategici nella veloce dilapidazione anche di grossi budget. In questo modo si vanificano tutte le grandi opportunità offerte dalla piattaforma, a cui abbiamo dedicato il corso LinkedIn
Vediamo vantaggi e svantaggi dei LinkedIn Ads e affrontiamo l’importante questione dei costi e dei margini.
L’utenza di LinkedIn negli ultimi anni è cresciuta in modo rilevante. Rispetto a Facebook, per esempio, i suoi utenti hanno profili con caratteristiche più strutturate e obiettivi maggiormente definiti.
Alcuni numeri a riguardo:
Il social di proprietà di Microsoft ha come ragion d’essere creare connessioni nel mondo del lavoro tra professionisti di vari settori e ruoli, in base a differenti tipologie di obiettivi professionali.
Per alcuni è uno strumento di ricerca del lavoro, per altri di personal branding, mentre alcune aziende se ne servono per il recruiting. In ogni caso per funzionare bene, Linkedin ha bisogno di una digital strategy ben pianificata (per questo abbiamo creato un pdf scaricabile con best practice e template gratuito per Linkedin).
Analizzando i LinkedIn Ads ci soffermeremo specificatamente sulle opportunità di marketing offerte dallo strumento.
Vediamo dunque vantaggi/svantaggi dei LinkedIn Ads, quali presupposti ne amplificano potenzialmente l’efficacia e quando, invece, è meglio puntare su altri strumenti di advertising.
I punti di forza dell’advertising su LinkedIn rappresentano vantaggi insiti nel tipo di utenza del social, oltreché nei presupposti di utilizzo del canale stesso:
L’advertising su LinkedIn presenta anche alcuni presupposti che lo possono rendere scarsamente performante in alcuni casi, vediamone alcuni:
Veniamo a quella che, a detta di molti esperti di social media marketing, è la vera nota dolente: LinkedIn costa troppo! Vedremo che, in realtà, è un assunto relativo, più legato ai margini di business dell’inserzionista e, dunque, alle prospettive di ritorno sull’investimento.
Prima alcuni numeri. Su LinkedIn esistono delle impostazioni minime di budget, che generalmente sono:
Dati alla mano (approfondisci qui le previsioni sui costi dei LinkedIn ads per il 2021), LinkedIn si presenta certamente tra le piattaforme più costose in termini di budget per gli Ads. Decisamente maggiore rispetto, per esempio, alla media su Facebook.
Quello che ne consegue, è che LinkedIn non è per tutti. La piattaforma di advertising si presta bene alle attività di B2B dove lo “scontrino medio” è in genere più alto. I costi elevati la rendono, invece, meno appetibile alla maggioranza delle attività B2C (per esempio, un eCommerce con margini netti non elevati potrebbe far fatica a rientrare dalla spesa pubblicitaria su LinkedIn).
Ma anche nell’ambito del B2B, la vera discriminante è il margine nel prodotto/servizio che si va a portare a mercato. Un’azienda che riesce a marginare molto può permettersi costi per clic e per impression anche elevati (sbaragliando la concorrenza).
Il margine può anche derivare dal tipo di lead a cui si ambisce. Se si opera in un business dove i lead ottenuti sono passibili di un’efficace fidelizzazione sul lungo periodo, il risultato potrebbe valere la spesa sostenuta in advertising.
Per approfondire puoi dare un’occhiata anche qui: Customer Retention.
Dunque, in conclusione, LinkedIn Ads si presta molto bene a:
LinkedIn ADS si presta meno invece a:
Se ti serve aiuto per impostare e implementare una strategia di social media marketing su LinkedIn, affidati a una agenzia di digital marketing competente in attività organiche e advertising. Articolo scritto in collaborazione con Francesco B.