Google lancia Bard, il suo nuovo software di Intelligenza artificiale. Non si tratta di una semplice risposta a ChatGPT di OpenAI, ma di molto di più: l’azienda di Mountain View da anni investe in tecnologie di intelligenza artificiale e questo ci fa presagire che Bard non avrà niente a che fare con ChatGPT, ma potrebbe essere uno strumento nettamente diverso.
Ora che è arrivata la comunicazione ufficiale del CEO Sundar Pichai ad annunciare di questa nuova tecnologia di IA, analizziamo la faccenda e cerchiamo di capire cosa succederà in futuro.
Google Bard è la nuova tecnologia di intelligenza artificiale lanciata da Google, uno strumento che – riprendendo le parole di Sundar Pichai – cerca di combinare l’ampiezza della conoscenza del mondo con il potere, l’intelligenza e la creatività dei grandi modelli linguistici di Google”.
Il CEO di Google continua dicendo: “Abbiamo lavorato a un servizio sperimentale di intelligenza artificiale conversazionale, alimentato da LaMDA, che chiamiamo Bard. E oggi, stiamo facendo un altro passo avanti aprendolo a tester fidati prima di renderlo più ampiamente disponibile al pubblico nelle prossime settimane“.
Bard, per ora quindi disponibile solo a una ristretta cerchia di tester, è un software conversazionale che si rifà a una versione semplificata dei modelli linguistici sviluppati da Google (come LaMDA). L’obiettivo di Bard è quello di fornire risposte esaustive a domande complesse, come ad esempio spiegare a un bambino di 9 anni le nuove scoperte di un telescopio spaziale NASA.
A differenza di ChatGPT, che combina set di dati provenienti da fonti esterne, Google Bard recepisce le informazioni da quello che possiamo considerare il più grande database al mondo e le rielabora per ottenere la risposta migliore possibile al quesito dell’utente.
La scelta di renderlo inizialmente disponibile solo a dei tester selezionati consentirà a Google di ottimizzare al massimo le prestazioni del tool prima del lancio ufficiale sul mercato, in modo da ottenere uno strumento che non rischi di commettere grossolani errori di valutazione (come ogni tanto avviene con ChatGPT).
Google ha una lunga storia alle spalle per quanto riguarda l’intelligenza artificiale. Negli ultimi anni il colosso della tecnologia ha lavorato a sistemi di comprensione del linguaggio umano come BERT e più di recente MUM (1.000 volte più potente del predecessore).
Le ancor più recenti tecnologie di IA di Google sono in grado di interagire con le informazioni di qualunque genere in modalità davvero sorprendenti, dal linguaggio alle immagini, dai video all’audio.
Sundar Pichai aggiunge inoltre che l’IA potrebbe sempre più prendere parte nelle modalità in cui i risultati nella Ricerca di Google verranno mostrati. Questo aprirà senz’altro nuovi importanti scenari e grandi opportunità non solo per gli utenti che pongono quesiti al motore di ricerca, ma anche alle aziende che potranno sviluppare nuove modalità di comunicazione con i propri utenti per apparire tra i principali risultati in SERP.
“Presto vedrai nella Ricerca funzioni basate sull’intelligenza artificiale che distillano informazioni complesse e prospettive multiple in formati facili da digerire, in modo da poter comprendere rapidamente il quadro generale e saperne di più dal Web […]. Queste nuove funzionalità AI inizieranno presto a essere implementate su Google Search”.
Sundar Pichai – CEO di Google
Google ha previso un insieme di principi su cui baserà lo sviluppo delle sue tecnologie di intelligenza artificiale. Questi principi sono:
Ci dovremo aspettare quindi da Google dei sistemi di intelligenza artificiale in grado di evitare danni alle persone, disinformazione, discriminazioni di qualunque genere ed errori di calcolo e valutazione.
ChatGPT e Bard sono il segno dell’imminente rivoluzione dell’IA che impatterà sulle vite di tutte le persone e sul modo di fare business di ogni impresa: le regole di comunicazione verranno rivoluzionate, le tecnologie aggiornate e i canali di digital marketing si svilupperanno in maniera costante e coerente verso un’evoluzione sempre più improntata all’IA.
Per restare competitive nel proprio mercato, le imprese dovranno cavalcare le opportunità che nascono in questo nuovo scenario, sia per quanto riguarda le attività SEO, sia per la digital strategy più generalmente parlando.
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