Cos’è il Marketing inclusivo e come inserilo nella tua digital strategy

marketing inclusivo

Hai mai sentito parlare di marketing inclusivo? L’inclusive marketing – oggi più che mai – può fare la differenza nella tua digital strategy. Conoscerne le tecniche e saper impostare la corretta comunicazione è fondamentale per il successo di un business. In questo articolo vediamo cos’è il marketing inclusivo, come inserirlo nella tua strategia e come la SEO viene impattata da questo tanto attuale quanto importante filone di marketing.

Indice

Cos’è il marketing inclusivo

Per marketing inclusivo si intende la scelta aziendale di parlare – attraverso ogni attività di marketing e comunicazione – a una platea di interlocutori diversificata, considerando tutti gli aspetti dell’identità delle persone: soprattutto etnia, orientamento di genere e disabilità sono oggi tre pilastri molto importanti se si parla di inclusività.

Nelle attività di digital marketing, dalla pubblicità online alla SEO, l’inclusività è un fattore considerato importante non solo dall’audience di riferimento – che si sentirà maggiormente rappresentata e tenderà a fidarsi di più del brand, migliorandone la percezione e aumentando la sua fidelizzazione – ma anche da Google, che ha accolto l’inclusività nei suoi prodotti in diversi modi, come analizzeremo nei prossimi paragrafi.

Come creare una digital strategy inclusiva

Per creare una strategia di digital marketing inclusiva è necessario prima comprendere la diversità della tua audience. Questo significa considerare fattori come età, genere, disabilità, orientamento sessuale, religione e cultura. Successivamente, è necessario creare contenuti che rispondano alle esigenze e ai bisogni di questo pubblico eterogeneo, utilizzando un linguaggio inclusivo, una tecnologia accessibile e immagini che rappresentino tutti i membri della tua community.

Per la tua digital strategy inclusiva, tieni conto di questi fattori:

  • Posizionamento dell’azienda: chi sono le buyer personas a cui ti rivolgi? Quali prodotto o servizi offri? Come comunicano i competitor e come vuoi differenziarti da loro? Capire in che mercato stai lavorando è essenziale per comprendere al meglio come parlare al tuo target, quale linguaggio utilizzare e come rappresentarlo nella maniera più inclusiva;
  • Canali di comunicazione: dove veicoli i tuoi messaggi? Devi saper scegliere i canali di comunicazioni adatti in base al pubblico di riferimento. Ricorda però di rendere ogni tuo canale di comunicazione in linea con la posizione di inclusività che l’azienda si propone di comunicare;
  • Parole e messaggio veicolato: quando si parla di inclusività, è giusto e doveroso farlo concentrandosi sul corretto linguaggio, ma soprattutto tenendo in considerazione i veri destinari del messaggio (che siano minoranze etiche, persone con disabilità o altro). Se vuoi ad esempio rendere il tuo sito web più accessibile alle persone con disabilità, chiedi la loro opinione: focus group e brain storming possono aiutarti a prendere decisioni strategiche più pertinenti;
  • Immagini: sono importanti non solo a livello emotivo per il messaggio che veicolano, ma anche a livello tecnico per gli aspetti SEO che ne concernono.Per questo secondo punto ricordati che rappresentare l’inclusività significa anche assicurarsi che Google legga le tue immagini nel modo corretto: gli alt text, ad esempio, possono aiutarti a far capire al motore di ricerca cosa (e chi) vuoi rappresentare con un’immagine;
  • Resa della strategia: un’ottima strategia non serve a nulla se non porta risultati. E anche per quanto riguarda le tue attività di marketing inclusivo, è necessario analizzarne la resa: quanta visibilità ti hanno portato? Quali commenti hanno scatenato? Come ne ha impattato la brand image? Sono aumentate vendite e conversioni? Queste sono solo alcune domande a cui – alla fine della campagna – dovresti saper rispondere.

Esempi di inclusive marketing

Entriamo nel pratico e vediamo alcuni reali esempi di marketing inclusivo messi in piedi da famosi brand internazionali:

  • Procter & Gamble ha deciso di rendere le inserzioni pubblicitarie più accessibili alle persone non vedenti inserendo una descrizione vocale di ciò che viene mostrato nello spot;
  • L’Oréal ha lavorato all’accessibilità del proprio sito web pensando ad un menu di navigazione che potesse facilmente attivare o disattivare le impostazioni per rendere il sito idoneo alla navigazione per le persone non vedenti; ha inoltre utilizzati una selezione cromatica di alto impatto che potesse rendere la fruizione del sito più semplice per chi ha problemi a distinguere i colori;
  • Booking.com, attraverso il suo Travel Proud Program, segnala agli utenti le strutture che si certificano come “LGBTQ+ friendly” e che garantiscano a questa community un viaggio sereno e in sicurezza;
  • Il marchio di makeup Fenty Beauty lancia nel 2017 lo slogan “Beauty for All” con l’obiettivo di rappresentare ogni donna con i suoi prodotti: il brand vanta 50 diverse gradazioni di fondotinta per ogni tono della pelle, pubblicizzate attraverso uno spot su Youtube che registrò più di 132 milioni di visualizzazioni, diventando il più grande lancio di makeup nella storia della piattaforma;
  • Nike lancia la campagna “For once, don’t do it” – claim in contrapposizione al suo “just do it” – in risposta all’omicidio americano di George Floyd per schierarsi contro al razzismo.

Marketing inclusivo e SEO

Google è sempre più attento all’inclusività e lo dimostra con diverse azioni che sta mettendo in campo in tutti i suoi prodotti: dalla Search all’advertising, il marketing inclusivo può essere premiato anche dal motore di ricerca. Vediamo le principali azioni di Google da tenere a mente per impostare la tua digital strategy.

Google è attento all’accessibilità dei siti

statistiche accessibilità siti web

Come sai, l’algoritmo di Google premia i siti di qualità, i siti sicuri, i siti con una buona UX e probabilmente non manca molto all’ingresso dell’accessibilità tra i fattori di ranking SEO.

Nel 2025 entrerà in vigore l’European Accessibility Act, una direttiva dell’UE per garantire piena accessibilità al web. Google già da anni fornisce strumenti gratuiti per misurare l’accessibilità di un sito e alcuni KPI dell’accessibilità sono già fattori di ranking SEO diretti.

Gli algoritmi Google al lavoro sull’inclusività

“Vedere te stesso riflesso nel mondo che ti circonda
– nella vita reale, nei media o online – è molto importante” (Google).

Come leggiamo nella citazione qui sopra, il motore di ricerca si prefigge l’obiettivo di aumentare l’inclusività nella Search. Un esempio del lavoro che sta impostando su questo ambito è la nuova scala di tonalità della pelle (pensata per essere più inclusiva) che verrà incorporata nei prodotti Google, fra cui anche la Search. 

Quando si faranno ricerche relative al trucco si potranno perfezionare i risultati in base al proprio tono della pelle. Affinare la ricerca sarà possibile dato che Google fornirà gli strumenti per “allenare” l’algoritmo a riconoscere le tonalità della pelle.

SERP Inclusiva su Google Immagini

Google e il linguaggio inclusivo

“Scrivi per i tuoi utenti (…)
Assicurati che tutti si sentano inclusi quando leggono ciò che scrivi online.”
Zineb Ait Bahajji @ Google

Google è conscio dei cambiamenti del linguaggio in ottica inclusiva, pertanto il suo scopo è adattarsi a come scrivono gli utenti e accertarsi che l’algoritmo SEO e i prodotti Google sappiano comprenderlo nella maniera corretta. I siti web riusciranno a fare altrettanto? L’inclusività del linguaggio diventerà anch’essa fattore di ranking?

SEO Local e inclusività nelle mappe Google

Se hai attiva una scheda su Google My Business, avrai notato i nuovi attributi inseriti tra le opzioni a disposizione del proprio business.

Google consente infatti di inserire nella scheda della propria attività diverse qualità riguardanti l’accessibilità e l’inclusività della community LGBTQ+ e delle donne.

Google My Business: attributi di accessibilità e inclusività
Google My Business: attributi di accessibilità e inclusività

Questi attributi possono essere inseriti solo dai proprietari stessi delle attività e vanno ad unirsi agli altri attributi già presenti (es: servizi wi-fi, pagamenti digitali, etc).

Conclusioni

Abbiamo visto in questo articolo come il marketing inclusivo sia importante oggi per parlare a un target eterogeneo, diversificato e che comprenda diverse sfaccettature di personalità. Le attività di comunicazione inclusiva migliorano la web reputation e possono aumentare vendite e conversioni, se fatte nella maniera corretta.

Tanto offline, quanto online, l’inclusive marketing può essere sviluppato in diversi modi e tenendo conto dei più svariati bisogni. Come decidere, quindi, cosa e come comunicare? Se ti serve supporto per la creazione di una digital strategy inclusiva, affidati a un’agenzia di digital marketing professionista.

I nostri consulenti con più di 10 anni di esperienza studieranno il tuo mercato di riferimento e il posizionamento della tua azienda per supportarti nella creazione di una strategia digital che possa portare risultati concreti. Fissa una call e raccontaci il tuo progetto!

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