Come si fa un preventivo SEO? eccone un esempio [+ come valutarlo]

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Come si fa un preventivo SEO? Come si valuta e quanto può costare? Queste domande sono gettonatissime fra chi ricerca online informazioni su “preventivo SEO“. Ricevere un preventivo SEO è in effetti il primo step per avviare la collaborazione con un’agenzia di digital marketing specializzata. Va dunque redatto in modo sintetico, ma completo di tutti gli aspetti che riguarderanno le attività di ottimizzazione e posizionamento SEO.

Ovviamente, parlando di preventivo SEO, non esiste uno standard. Gli approcci variano da agenzia ad agenzia, come anche le attività per ogni singolo progetto. Per questo motivo ogni preventivo deve essere preceduto da un’analisi preliminare che consenta di cogliere le attività salienti, con riferimento al sito web in questione.

Vediamo quindi quali elementi dovrebbe contenere un preventivo SEO con un esempio reale, valido sia per svolgere le attività di ottimizzazione di un sito web (WordPress o di altre piattaforme), sia per quelle di un e-commerce, che per i servizi di local SEO. Capiamo infine come valutare e interpretare il preventivo.

Cos’è un preventivo SEO

Il preventivo per ottimizzazione e posizionamento SEO è il documento che sintetizza le attività che verranno svolte, gli obiettivi che ci si prefigge, i costi totali e quelli delle singole attività. Delineiamo quindi alcune caratteristiche di un preventivo che si rispetti:

  • Sintetico: dilungarsi troppo non aiuta.
  • Completo: deve contenere tutte le attività e gli step da seguire.
  • Occhio ai tecnicismi: il settore SEO è pieno di nozioni tecniche. Nei limiti del possibile, bisogna però rendere il preventivo “leggibile” anche ai non addetti ai lavori.
  • Obiettivi: fermo restando che, soprattutto in ambito SEO, non si può “promettere” il posizionamento certo, il preventivo deve comunque contenere un quadro di massima degli obiettivi che si vuole raggiungere con le tempistiche.
  • Costi: deve poi ovviamente contenere i costi, totali e suddivisi per le singole attività.

Definiti questi punti, occorre poi fare chiarezza su alcuni termini specifici del “gergo” SEO, ci riferiamo a indicizzazione, ottimizzazione e posizionamento.

  • Indicizzazione: con indicizzazione di un sito web ci si riferisce all’inserimento dello stesso nell’indice di Google o di un altro motore di ricerca. Una volta che un sito web o una nuova pagina vengono pubblicati su web (salvo indicazioni contrarie, tipo un meta tag “noindex“) questi vengono inseriti automaticamente nell’enorme indice del motore di ricerca. Gli spider del motore di ricerca setacciano il web alla ricerca di nuove pagine che, una volta individuate, vengono indicizzate. Spesso si ricevono richieste del tipo “ho bisogno di un preventivo per indicizzare il mio sito web”. Si tratta di un approccio concettualmente scorretto. L’indicizzazione avviene in automatico, anche se può essere accelerata grazie agli strumenti per webmaster che i motori di ricerca offrono (ad esempio Search Console). Quello che serve in caso di richieste simili non è l’indicizzazione, ma il miglioramento del posizionamento, dunque della visibilità del sito web.
  • Ottimizzazione SEO: l’ottimizzazione, in linea di massima, va a definire un’attività una tantum. Si analizza lo stato di un sito web e si interviene per sistemare tutti gli aspetti salienti lato SEO. Ovviamente si tratta di un’attività anche ricorrente, in linea con gli update che i motori di ricerca implementano nei rispettivi algoritmi (frequenti e spesso piuttosto impattanti).
  • Posizionamento SEO: in questo caso si va a definire in genere un percorso, più o meno lungo, a seconda di quanto è competitivo il settore dove si va a operare. L’attività di posizionamento SEO riguarda sia l’On Site che l’Off Site. Dunque, ad esempio, produzione costante di nuovi contenuti On Site e attività volte all’ottenimento di backlink per l’Off Site (link building o link earning). Per approfondire l’argomento vedere anche il post: Majestic SEO: Come analizzare il profilo link del tuo sito.

Fatte queste necessarie precisazioni, vediamo gli elementi che dovrebbero essere inclusi in un preventivo SEO.

Esempio di preventivo SEO

I seguenti elementi possono fungere da esempio di ciò che contiene un preventivo SEO. Non devono necessariamente essere inclusi tutti. Molto dipende dal caso specifico, dunque dalle necessità del cliente e dal budget a disposizione. Delineiamo comunque le caratteristiche di ogni singolo elemento.

grafica che mostra una schermata di web analytics di un pc

La consulenza SEO

La consulenza SEO viene richiesta solitamente da chi gestisce già il proprio progetto lato SEO e si è trovato di fronte a un problema specifico; oppure desidera chiedere un ulteriore parere su come migliorare la visibilità del proprio sito web. Spesso la consulenza è anche un modo per conoscersi e instaurare collaborazioni maggiormente strutturate.

Fermo restando il discorso già fatto sulla relatività delle caratteristiche di un preventivo, in genere la consulenza SEO prevede una previa analisi del sito web o del problema specifico, seguita dalla vera e propria consulenza e dall’eventuale previsione di produzione di un report finale.

Per approfondire, vedere anche consulenza SEO su misura.

L’analisi: il SEO Audit

Ogni tipo d’intervento non può che essere preceduto dall’analisi delle problematiche presenti su un sito web, sia lato SEO, ma anche lato UX (user experience) e marketing (aspetti che nella SEO di oggi vanno sempre più di pari passo).

Lo scopo di un SEO Audit è proprio questo. Potremmo definirlo come un check up del proprio sito web a 360 gradi. Dunque tra le altre cose, l’analisi tecnica della struttura e del codice del sito web, analisi delle scelte compiute in termini di parole chiave, analisi dello stato di ottimizzazione dei tag fondamentali lato SEO e analisi dei contenuti.

L’ottimizzazione SEO

Una volta individuate le problematiche attraverso il SEO Audit, con l’ottimizzazione si mette mano al sito per risolverle. Gli aspetti possibili di ottimizzazione, sia tecnica che contenutistica sono variegati. Vediamo i principali:

  • Ottimizzazione della struttura e dei percorsi di crawling da parte del motore di ricerca
  • Ottimizzazione di archivi e tassonomie
  • Ottimizzazione della pulizia del codice
  • Ottimizzazione dei tag fondamentali lato SEO
  • Ottimizzazione della resa del sito da mobile
  • Ottimizzazione delle performance
  • Sistemazione, all’occorrenza, anche dei contenuti in base alle keywords individuate
  • Ottimizzazione del sito anche in base a UX e obiettivi di marketing

Posizionamento SEO

Le attività di posizionamento SEO nel preventivo vengono generalmente divise su base mensile (con relativi costi). Queste vanno definite in tutti i punti salienti:

  • Attività da svolgere On Site: pubblicazione di nuovi contenuti (magari all’interno del blog) e sistemazione di quelli esistenti in base a come si muove il sito in SERP, sono in genere le attività ricorrenti da svolgere On Site. Queste nel preventivo SEO vanno definite nel numero e negli obiettivi.
  • Attività da svolgere Off Site: queste in larga parte vanno a definirsi in attività volte a ottenere backlink. Nella SEO di oggi i link in ingresso continuano a essere un fattore centrale di posizionamento. Le linee guida di Google sono però chiare a riguardo: si “condanna” cioè l’ottenimento artificiale di link. Dunque la link building è un’attività delicata, che deve essere condotta da professionisti del settore, onde evitare penalizzazioni.

Il preventivo SEO deve definire tutte le attività da svolgere, dividerle possibilmente su base mensile e collegarvi un costo specifico.

Preventivo SEO: considerazioni conclusive su come valutarlo

preventivo SEO: come valutarlo?

Una volta che si hanno a disposizione tutti gli elementi di un preventivo SEO, questo va valutato. Abbiamo già definitivo alcune linee guida in termini di completezza, sinteticità, obiettivi chiari e costi trasparenti delle attività da svolgere.

Aggiungiamo alcune considerazioni conclusive utili per valutare un preventivo SEO:

  • Diffidare da chi promette un posizionamento assicurato (magari proprio il “primo su Google”). Nella SEO si ha a che fare con un ecosistema che sfugge al controllo totale del professionista. Dunque bisognerebbe diffidare di chi fa promesse che non può mantenere, proprio per i presupposti dell’attività.
  • Diffidare da chi non delinea obiettivi chiari. Se da un lato è vero che non si possono fare promesse, dall’altro comunque nel preventivo vanno definiti obiettivi da raggiungere, tempi e costi. In tal modo il cliente può farsi un’idea dell’investimento che sta per compiere.
  • Diffidare da chi non “ci mette la faccia”. Sul web è pieno di agenzie, o presunte tali, dove non si riesce a capire le persone che stanno dietro al brand. Un’agenzia che, magari nella pagina “chi siamo”, presenta i professionisti con le relative specializzazioni è certamente un riferimento molto più affidabile.
  • Informarsi sui precedenti lavori SEO svolti dall’agenzia. Dunque i clienti che sono stati seguiti, magari anche con riferimento al settore e alla nicchia specifica.

Ora che sono più chiari elementi e metodi di valutazione di un preventivo SEO, contattaci per un preventivo personalizzato, volto a migliorare la visibilità e le performance del tuo progetto sui motori di ricerca. Articolo scritto in collaborazione con Francesco B.

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