Se sei capitato in questo articolo è perchè hai deciso di dare una svolta ancor più professionale al modo in cui pubblichi i tuoi contenuti online. Sei nel posto giusto: qui troverai esempi di piani editoriali per i social e per il blog e un template gratuito da scaricare e personalizzare a seconda delle tue esigenze! Ma andiamo con ordine e introduciamo innanzitutto il significato di piano editoriale (acronimo: PED) e perchè te ne serve uno.
Pubblicare contenuti sui social media? “Basta poco, che ce vò!”, direbbe qualcuno citando Covatta.
La realtà dei fatti è molto distante da questa affermazione. Perché se la pubblicazione in sé richiede il semplice click sul tasto “Condividi” o “Pubblica”, tutto ciò che viene prima del fatidico momento della messa in rete di un post, richiede tempo e competenze.
Un post pubblicato sui social non è il risultato di un’azione casuale e circostanziale, ma rientra in un più ampio piano di content marketing.
Si inserisce quindi in un contesto strategico, operativo e competitivo complesso, dove i contenuti pubblicati devono essere calibrati per costruire una presenza continuativa e per rispondere a obiettivi di comunicazione e marketing come lead generation, awareness, conversione e fidelizzazione.
Oggi aziende, brand, liberi professionisti, influencer – e più in generale chi opera e desidera operare in ambito digitale – devono fare i conti con la creazione, organizzazione e pubblicazione dei contenuti.
Il piano editoriale social media è fondamentale per chi vuole costruire una propria presenza online e organizzare in modo efficace i contenuti che distribuirà sulle piattaforme in uso, secondo una precisa strategia di social media marketing.
Il piano editoriale (PED) è un documento strategico e operativo che consente di organizzare i contenuti per i social media, ma anche per blog, magazine, testate editoriali e newsletter.
Il suo scopo è sia organizzarli sia condividerli con il team che lavora allo specifico progetto e, se non si tratta di un documento esclusivamente interno, anche con il cliente.
Nel piano editoriale viene inserito, secondo il calendario, tutto quello che deve essere pubblicato in uno specifico lasso di tempo. Può essere settimanale, bisettimanale, mensile, trimestrale e così via. Tuttavia l’arco temporale pianificato deve essere tale da consentire una visione d’insieme della strategia dei contenuti. Anche in caso di piani editoriali brevi, è importante che i professionisti seguano una calendarizzazione-traccia che prenda in considerazione periodi più lunghi. Per esempio, se con il cliente si è optato per una pianificazione e approvazione bisettimanale dei contenuti, chi lavora all’organizzazione e alla creazione dei post per i social media deve necessariamente avere una visione temporale più ampia (preferibilmente mensile) della distribuzione dei vari post. Questo perché il piano editoriale social non è solo un’agenda che ricorda le scadenze e organizza il flusso di lavoro. È uno strumento strategico, strutturato per perseguire specifici obiettivi di marketing e che consente di tenere sotto controllo le attività da svolgere sui diversi canali di distribuzione prescelti.
Leggi anche: Come creare un piano editoriale per Instagram. Guida, idee e template
Il piano editoriale è quindi un documento di output che racchiude in sé il risultato di una serie di azioni, ragionamenti e analisi preliminari che non possono prescindere dalla conoscenza di:
Una volta che lo scenario delineato dalle varie analisi su brand, competitor, audience e obiettivi è ben chiaro, è il momento di definire quali sono gli argomenti e le eventuali rubriche da far ruotare all’interno del piano editoriale. Trovare gli argomenti da trattare è sempre ostico in quanto non esistono formule magiche per far sì che un tema funzioni, che piaccia al pubblico. Tuttavia, possiamo delineare delle macro-aree tematiche da cui partire per identificare le linee narrative del piano editoriale:
Per tarare gli argomenti e migliorare i contenuti è utile monitorare costantemente gli insight dei post così da sviluppare un approccio data driven che si basi sul gradimento dei post da parte del pubblico. È chiaro che l’efficacia della strategia non si può misurare su un singolo post, ma va valutata nel tempo. Ricorda anche che ai dati va sempre affiancato il buon senso.
Quando gli argomenti del piano editoriale social vengono declinati in singoli contenuti, è doveroso tenere sempre a mente per chi creiamo i contenuti e per quale motivo. Troppo spesso i piani editoriali, e quindi i contenuti riversati sui social media, sono egoriferiti. Non lasciano spazio all’altro, alla relazione. È normale che un brand racconti se stesso, nel farlo deve però utilizzare una leva relazionale che gli consenta di parlare con le persone e non alle persone. Il che vuol dire trovare una chiave comunicativa che coinvolga, intrattenga, emozioni, informi ed educhi laddove serve, pur parlando di prodotti e servizi. Che non si limiti a dire “io” o a fare la lista della spesa.
I contenuti per i social media hanno essenzialmente due componenti: copy e visual.
Il copy è la parte testuale che può essere più o meno lunga. La lunghezza di un copy per i social varia in base alle specifiche del social e allo stile comunicativo scelto (essenziale, diretto, narrato, esplicativo e così via).
Il visual invece è l’immagine o video associato al copy.
Esempi di contenuti che possono essere inseriti in un piano editoriale social sono:
Quando è chiaro cosa comunicare e per chi, arriva il momento di dare forma alla pianificazione dei contenuti per i social media. Bisogna quindi inserire all’interno di un calendario tutte le specifiche dei post che dovranno essere pubblicati.
Solitamente, quando si parla di calendarizzazione, le prime domande che ci si pone sono: “Quanti post?”, “Quando vanno pubblicati?”. Sebbene si dica spesso che esiste un numero perfetto di post alla settimana e un orario prediletto dagli utenti online per fruire dei social media, in realtà non è così.
Ogni pagina, ogni canale, ogni audience è differente: di conseguenza lo sono numero di contenuti e orario per il posting.
Per l’orario di pubblicazione, ti verranno in aiuto gli insight del tuo pubblico, dopo una fase di testing ovviamente.
Per il numero di contenuti da pubblicare, invece, è importante tenere a mente che, per una comunicazione social efficace, ciò che fa la differenza non è la quantità delle uscite, ma la qualità dei contenuti messi in rete.
Indipendentemente dalla strategia di social media marketing adottata, dal numero di uscite e dall’orario di pubblicazione (che come abbiamo scritto variano da caso a caso), in ogni piano editoriale devono essere inseriti questi elementi:
Mettere nero su bianco queste specificità di ogni post, aiuta a organizzare il lavoro e a condividere in modo chiaro la pianificazione con tutte le persone coinvolte nelle fasi di creazione dei contenuti, della loro approvazione e pubblicazione.
Uno degli strumenti più utilizzati per la calendarizzazione dei contenuti dei piani editoriali è il foglio di calcolo di Microsoft Excel o programmi simili. Pur non avendo un design “attraente”, il foglio di calcolo consente di organizzare alla perfezione tutto ciò che serve per avere un PED (piano editoriale) pulito, chiaro e – cosa più importante – funzionale.
Alternativa simile con il plus di essere digitale e collaborativo è Sheet di Google. Il programma di fogli di calcolo incluso nella suite gratuita di Google Docs Editors che si integra con le applicazioni di collaborazione cloud-native presenti su Google Drive. Utilizzare il pacchetto di Google consente al team di lavorare su documenti condivisi, modificabili in contemporanea e in tempo reale. Inoltre permette di archiviare in un unico posto tutti i materiali utili per la creazione e pubblicazione dei contenuti: il PED su Sheet, le immagini, i materiali informativi, brief di progetto, documenti e indicazioni sulle linee narrative in cartelle Drive dedicate.
Se non ami il formato dei fogli di calcolo puoi creare il tuo piano editoriale social attraverso servizi come:
Noi per i nostri piani editoriali ci affidiamo al caro e vecchio foglio di calcolo, in quanto ci consente di inserire tutte le specifiche in modo ordinato e chiaro. Lo utilizziamo nella sua versione digitale, affidandoci a Google Sheet e a tutte le risorse messe a disposizione dalla suite Google.
Quando si lavora con i social media, molto spesso si organizzano i contenuti per più canali. Da qui nasce spesso un dilemma “Creo un piano editoriale unico o uno per ogni social media?”.
La nostra risposta è: “entrambi”. Per avere tutto sotto controllo è importante avere sia un quadro generale di tutti i contenuti in uscita che un quadro dettagliato delle attività dei singoli canali.
Per questo nel nostro esempio di piano editoriale scaricabile troverai:
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